Quando un libro diventa spettacolo teatrale è perché l’autore vuole riprodurre in maniera autentica le emozioni narrate pagina dopo pagina. Accade questo a Massimo Simonini con Noi, tre italiani, romanzo che diventa pièce teatrale di successo, facendo il giro nei teatri italiani. Un racconto che come spazio temporale ha l’alba della Prima Guerra Mondiale e che si concentra sulle storie di tre giovani eroi caduti in guerra.
L’autore del libro, nonchè regista della pièce, riesce in maniera emozionante a far rivivere nella memoria dello spettatore la spensieratezza dell’orgoglioso abruzzese Giovanni, la concretezza del friulano Riccardo e l’inconfondibile sicilianità di Ciro, descrivendo al tempo stesso la povertà che investiva l’Italia agli inizi del ‘900.
Lo spettacolo si svolge in un atto unico diviso in due parti: la prima parte si sofferma sulla descrizione delle storie e dei caratteri dei protagonisti; mentre la seconda fa prevalere l’azione e il sentimento, catapultando lo spettatore nell’epoca storica raccontata, facendogli rivivere, assieme agli attori, il dramma della guerra.
Uno spettacolo equilbrato e ben orchestrato, nonostante la difficoltà del tema e del riadattamento, reso dinamico e partecipe grazie alle incursioni degli attori che si muovono dalla platea al proscenio interagendo col pubblico, ma anche al lavoro sulle luci, che risaltano lo stato d’animo dei personaggi, e sulle musiche, che conferiscono intensità alla vicenda.
Una scenografia semplice e spazi ben definiti, entro i quali gli attori possono muoversi con tranquillità, racchiudono una vicenda di importante valore storico ed umano: come afferma il regista Massimo Simonini “Tre giovani italiani realmente esistiti – un friulano, un abruzzese e un siciliano – portano in scena le loro storie e più in generale fotografano un’epoca fatta di povertà e scoperte; un’epoca trasformata dalla guerra in modo tragico e inatteso“.
Strepitosi i protagonisti Luigi Testoni, Fabrizio Scuderi e Fabio Fantozzi, che si sono calati con impegno e convinzione nelle parti di tre italiani costretti ad affrontare la guerra e a lasciare i propri affetti nella speranza di un ritorno. Il loro talento è confermato dallo scroscio di applausi ricevuti dal pubblico a fine spettacolo.
In scena, oltre ai tre protagonisti, fanno da contorno i validi Angela Agresta, Mariagabriella Chinè, Marcello Cirillo, Daniela Conti e Luca Ventura.
Noi, tre italiani è preceduto da un prologo tratto dal racconto “La tregua di Natale”, con letture dell’attore Gioele Rotini, che narra di come nel periodo della Prima Guerra Mondiale, a cavallo tra la vigilia e il giorno di Natale, le truppe alleate si fermarono a vivere la magia di questa festa, a dimostrazione del fatto che, per natura, gli uomini sono buoni, fraterni e pacifici, e spinti alla guerra da governi irresponsabili.
Noi, tre italiani, in sintesi, è un’esperienza singolare ed intensa, che ci invita a riflettere sul senso della vita e dell’umanità.
Roberto Puntato