È stata presentata oggi, alla presenza di José R. Dosal, Amministratore Delegato della Fondazione Musica per Roma, Salvo Nastasi, Presidente dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico e Antonio Calbi, Direttore del Teatro di Roma – Teatro Nazionale, una nuova collaborazione tra tre grandi istituzioni per varare la Compagnia dell’Accademia, in scena con un trittico di proposte a Roma da stasera fino al 17 dicembre nel nome del grande teatro:
“Un ricordo d’inverno” di Collalti, “Notturno di donna con ospiti” di Scandale e “Hamletmachine” di Robert Wilson.
Tre grandi spettacoli che inaugurano oltre che la nuova sinergia tra il Teatro di Roma – Teatro Nazionale, la Fondazione Musica per Roma e l’Accademia, anche la prima stagione della Compagnia dell’Accademia che nasce con il sostegno del MIBACT e della SIAE per permettere ai giovani artisti di arrivare a proporre le proprie opere ad un pubblico più vasto, in palcoscenici di rilevanza nazionale e internazionale.
La Compagnia dell’Accademia vuol essere non solo un ponte tra il mondo della formazione e quello della professione, favorendo l’inserimento delle nuove generazioni nel panorama artistico e culturale, ma anche un laboratorio per pensare e creare il teatro del futuro, uno spazio dove sperimentare e sviluppare l’energia creatrice delle giovani leve.
IL TRITTICO
Si inizia al Teatro India dal 29 novembre all’1 dicembre con UN RICORDO D’INVERNO, scritto e diretto dal giovane Lorenzo Collalti, vincitore di due Premi SIAE nel 2014 e nel 2015 e del Bando “Nuove Opere” – SIAE SILLUMINA.
Uno spettacolo che racconta il viaggio di un artista all’interno di un mondo nuovo, un itinerario alla ricerca dell’ispirazione e costellato da incontri inattesi e illuminanti. Un ricordo d’inverno vuole raggiungere ogni tipo di spettatore attraverso una drammaturgia che costruisce innumerevoli ponti con il reale provocando sensazioni, emozioni e riflessioni condivise e condivisibili.
Si continua sempre al Teatro India dal 4 al 6 dicembre con NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI studio sulla versione del 1982 di Annibale Ruccello, del giovane regista neodiplomato Mario Scandale, con Arturo Cirillo interprete nel ruolo della protagonista.
La genesi dell’opera è particolarmente tormentata e complessa: una prima stesura del testo fu registrata alla SIAE il 3 marzo 1982 con il titolo “Una tranquilla notte d’estate”; l’edizione definitiva fu depositata il 9 luglio 1983, ma esistono numerose altre versioni dell’opera cui l’autore si dedicò per quasi tre anni tra il 1981 e il 1983. La revisione continua e la parziale riscrittura dei copioni era una modalità tipica del modo di lavorare di Ruccello, che spesso si protraeva anche oltre la prima messinscena. Lo studio del giovane regista, esaminate tutte le varianti a disposizione, si è concentrato sulla seconda versione, come quella che meglio definisce il nucleo tematico della festa, dando compattezza all’azione drammatica e disegnando il gioco al massacro della protagonista come un’ambigua, ma preordinata celebrazione.
In collaborazione infine con l’Auditorium Parco della Musica è proposta l’opera di Heiner Müller, HAMLETMACHINE, regia di Robert Wilson, dall’12 al 17 dicembre al Teatro Studio Borgna.
Concepito nel 1977 dopo il primo viaggio in America dell’autore, lo spettacolo nasce dall’incontro tra lo scrittore della DDR Heiner Müller e Robert Wilson, venendo alla luce quasi nove anni più tardi. Müller dichiarò che la versione concepita da Wilson fosse “il miglior spettacolo di sempre” nella sua intera carriera, celebrando l’opera per l’incredibile e innovativo impianto illuminotecnico e visivo e per la quasi totale assenza di interpretazione scenica. Elogiato da Gordon Rogoff nei suoi scritti come “un trionfo”, valse a Wilson un Obie Award come Miglior Regista. La prima messa in scena risale al 7 maggio 1986 sul palcoscenico del teatro della New York University con la partecipazione degli allievi stessi; la versione tedesca segna il suo debutto il 4 ottobre dello stesso anno alla Kunsthalle di Amburgo. Lo spettacolo non è stato più ripreso da allora, e ritorna in scena dopo trentuno anni grazie al progetto di Change Performing Arts commissionato dal Festival di Spoleto 60 per l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico.
Zerkalo Spettacolo