Tratto dal libro autobiografico di Luigi Di Cicco, scritto assieme al giornalista Michele Cucuzza. Luigi (Gianluca Di Gennaro) è figlio di un boss della malavita campana condannato all’ergastolo (Biagio Izzo). Il nome di quel padre pesa su di lui come un macigno, sin da tenera età. Luigi suo padre l’ha sempre visto in carcere ed è stato allevato dalla nonna (Lucia Ragni) e dalla madre (Teresa Saponangelo), che pur chiudendo gli occhi sulle attività illecite della famiglia, hanno cercato di spronarlo a studiare e a lavorare onestamente. Sostenuto dal suo professore di educazione fisica (Enrico Lo Verso) e disgustato da ciò che quotidianamente è costretto a osservare senza poter far nulla, Luigi cerca un salvifico riscatto dalla sua gente e dalla sua terra. Ma il percorso non sarà facile.
E’ una storia importante quella raccontata in Gramigna di Sebastiano Rizzo: ispirato alla vera vicenda di Luigi Di Cicco, il film è un grido di speranza che si eleva da una realtà che il più delle volte viene rappresentata, al cinema e in tv, come priva di qualsiasi forma di riscatto.
Gramigna, invece, racconta la storia di un giovane che riesce a dire di no e a non soccombere, ergendosi a prezioso esempio per tutti quei giovani che la realtà di Luigi la vivono quotidianamente, come un fardello di cui è impossibile privarsi.
La storia di Luigi insegna che le colpe dei padri non sempre ricadono sui figli, che la libertà è il bene più prezioso che abbiamo e che bisogna lottare per mantenerlo, che la sofferenza e il male che ci circondano non sempre conducono alla perdizione.
Il riscatto di Luigi fa seguito a una durissima battaglia dell’anima, fatta di perdite, dolore, resistenza, sacrificio: perché il cambiamento è possibile, anche in quelle realtà che sembrano inesorabilmente condannate, e avviene sulla base di una coraggiosa scelta personale.
Sebastiano Rizzo imprime al film uno stile e un andamento squisitamente cinematografici, mescolando passato e presente e servendosi di una fotografia cangiante, a seconda degli episodi raccontati. Ricostruiamo, così, la storia di Luigi gradualmente, attraverso potenti scene di vita che segnano la sua personalità e il suo percorso di crescita e di evoluzione.
Bravissimi tutti gli interpreti, a cominciare dal giovane Gianluca Di Gennaro nel ruolo del protagonista. Un film di grande valore socio-culturale, assolutamente da sostenere e da diffondere.
Alberto Leali