Stronger – Io sono più forte, presentato in anteprima alla dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, racconta l’emozionante storia vera di Jeff Bauman, divenuto un simbolo di forza e speranza dopo essere sopravvissuto all’attentato della Maratona di Boston perdendo entrambe le gambe. Il film, con uno straordinario Jake Gyllenhall, arriva al cinema con 01 Distribution dal 4 luglio
Stronger – Io sono più forte arriva al cinema con 01 Distribution dal 4 luglio, dopo essere stato presentato lo scorso autunno alla dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma alla presenza dell’attore Jake Gyllenhaal, protagonista e produttore del film di David Gordon Green, e di Jeff Bauman, il vero eroe della storia, dal cui libro la pellicola è tratta.
Il 15 Aprile 2013, durante la maratona di Boston, la vita di Jeff Bauman cambia per sempre. In seguito ad un’esplosione, causata da un attentato terroristico che sconvolge la recente storia americana, il giovane perde entrambe le gambe, e rimane costretto a una sedia a rotelle. Nonostante l’aiuto della famiglia e della sua ragazza Erin e il sostegno della comunità di Boston, per lui inizia un percorso impervio di accettazione della sua condizione e di riappropriazione della propria vita.
Lo diciamo subito, Stronger è un film bello ed emozionante, che ha l’ammirevole capacità di evitare gli errori più comuni che si fanno quando si ha a che fare con una storia vera segnata dalla tragedia e da cui si vuole trarre un forte messaggio di speranza. Stronger infatti non è affatto un film lacrimevole o patetico, non ha frasi retoriche o ad effetto, e non ritrae nemmeno un personaggio stereotipato o a rischio mitizzazione.
“Non mi piace il termine “eroe” riferito alla mia persona – dice a tal proposito Jeff Bauman – Mi sento un uomo normalissimo. Piuttosto, ci sono tanti eroi nella mia vita, a cominciare da chi mi ha salvato quel fatidico giorno, per non parlare, poi, di quelli che mi aiutano nella vita di tutti i giorni. Penso che la cosa più importante che ho imparato dalla mia esperienza sia che l’essere più forte riguarda le piccole cose e i piccoli momenti. Sono quelli che contano e che davvero ci cambiano“.
Stronger è piuttosto un lavoro onesto, privo di sentimentalismi, spesso crudo e doloroso nel mostrare le difficoltà fisiche di Jeff, ma che riesce a descrivere efficacemente la riabilitazione fisica e morale di un uomo che si trova coinvolto in una tragedia che cambia radicalmente la sua vita. Mostrando peraltro la difficoltà del protagonista di divenire il simbolo di una comunità, senza che ne abbia mai avuto l’ambizione, ma avendo piuttosto vissuto una vita, fino ad allora, senza grosse responsabilità.
“Jeff è subito divenuto un simbolo – afferma Jake Gyllenhaal – e questo inizialmente lo ha schiacciato, nonostante la sua comunità volesse solo aiutarlo. Ma non è sempre facile comprendere cosa stia vivendo l’altra persona dall’altro lato. Essere un simbolo è un peso non agevole da sostenere, ma Jeff alla fine ci riesce“.
Il regista tratta con sensibilità e rispetto una storia che non si concentra solo sul protagonista, interpretato da un ottimo Jake Gyllenhaal, ma anche su figure rilevanti per la sua vita, come la fidanzata Erin, interpretata da una bravissima Tatiana Maslany, e la madre Patty, affidata a una notevole Miranda Richardson. Due donne, descritte con efficacia e credibilità, che reagiscono alla tragedia in modo diverso: la prima con tutto il coraggio e l’amore che possiede, la seconda ubriacandosi e cercando di rendere suo figlio un eroe popolare.
“La prima volta che io e Jeff ci siamo visti – dice Gyllenhaal – è stato in un ristorante italiano e mi sono sentito molto intimidito. Pensavo fosse troppo per me interpretare un personaggio come lui. Jeff ha una luce, è diverso da qualunque altra persona io abbia conosciuto. Poi però gli ho stretto la mano e mi sono reso conto di avere di fronte a me l’essere umano più simpatico del mondo. E’ nata subito una splendida amicizia“.
“Mi piace molto come Jake mi interpreta nel film – afferma Bauman – Dà una prova d’attore davvero potente. E’ capace di rappresentare anche cose di cui non gli ho mai parlato, perché ha capito davvero tanto di me”.
Dosando abilmente dramma e ironia, senza tendere mai troppo per l’uno o per l’altra, Stronger si dimostra un film di grande umanità, sincerità e speranza.
“Scrivere il libro da cui il film è tratto mi ha dato opportunità di mostrare agli altri che è possibile superare gli eventi traumatici, e di mettere in luce cosa significhi realmente essere un disabile – prosegue Bauman – Credo molto nel creare condivisione e solidarietà, nell’entrare in connessione con gli altri. E’ così che ho superato l’iniziale isolamento che segue inevitabilmente a un evento traumatizzante.”
Alberto Leali