Liberamente tratto dall’omonimo romanzo postumo di Beppe Fenoglio, Una questione privata è il primo film italiano presentato alla Festa del Cinema di Roma di quest’anno, firmato da due maestri del cinema di casa nostra, i veterani fratelli Taviani.
La vicenda ha come sfondo la guerra di resistenza nelle Langhe e ha come protagonista l’introverso e sensibile partigiano Milton (Luca Marinelli), innamorato di Fulvia (Valentina Bellè), una bella ragazza torinese di famiglia benestante, sfollata prima dell’armistizio del settembre ’43. Diversi mesi dopo la sua partenza, Milton, in preda alla nostalgia, fa ritorno alla villa dove con Fulvia e l’amico del cuore Giorgio (Lorenzo Richelmy) erano soliti passare le loro giornate. Qui incontra la guardiana della villa (Anna Ferzetti), che accenna a una relazione tra Fulvia e Giorgio, divenuto anch’egli un partigiano. Incredulo e assalito dalla gelosia, Milton vuole trovare Giorgio per chiedergli la verità, ma l’amico è stato catturato dai fascisti. A Milton non resta che cercare un prigioniero nemico da scambiare con Giorgio prima che questi venga giustiziato. L’amore spinge dunque Milton ad andare incontro ad una missione suicida.
“Abbiamo sempre amato Fenoglio, per noi è il più grande scrittore italiano – afferma Paolo Taviani in conferenza stampa – Non siamo mai riusciti a realizzare un film da una sua opera, perché i diritti venivano sempre acquistati prima da altri. Due anni fa, però, abbiamo ascoltato alla radio l’attore Omero Antonutti che leggeva alcuni passi di Una questione privata e siamo rimasti rapiti da questo capolavoro poco conosciuto. Abbiamo deciso così di cogliere l’occasione e buttarci a capofitto nel testo, per tradirlo e farne un film. Perché ciò che ci interessava rappresentare sono i sentimenti, e questo libro ci ha permesso di tradurre in immagini le nostre inquietudini e le nostre pulsioni. La storia, in fin dei conti, racconta un luogo comune, trattato in innumerevoli altre opere: il rapporto tra lui, lei e l’altro. Nuovo è pero il modo in cui l’autore declina questa storia, che appartiene, in fondo, un po’ a tutti noi“.
Tra la fitta nebbia delle Langhe, i Taviani immergono una storia fatta di romanticismo e ossessioni, speranze e segreti, raccontando, tramite l’uso di flashback chiarificatori, il rapporto a tre che si crea tra Milton, Fulvia e Giorgio. “Una storia di amore, sofferenza, ossessione. Milton si dimentica di tutto, persino della guerra, per un amore incerto e per una donna di cui non conosce chiaramente i sentimenti“, afferma Paolo Taviani.
Luca Marinelli dimostra ancora una volta di essere un grande talento del cinema nostrano, indossando i panni del romantico Milton con credibilità e intensità e mettendone in scena i tormenti d’amore, che lo porteranno alla follia.
Meno incisivi invece gli altri protagonisti, Lorenzo Richelmy e soprattutto Valentina Bellé, forse anche a causa di personaggi meno approfonditi in sede di sceneggiatura. Il personaggio di Fulvia, in particolare, non possiede la forza di quello raccontato da Fenoglio, ma rimane troppo indefinito, impalpabile, spento.
Notevole è però l’aspetto visivo del film, dotato di ambientazioni perfette e di immagini di lucida potenza, che descrivono nel modo migliore il clima storico della vicenda. “Amiamo molto lo spettacolo – afferma Paolo Taviani – e quando realizziamo un film, pensiamo molto all’aspetto dello spettacolo. Ci emoziona l’idea di una macchina che filma una spettacolo da noi messo in piedi“.
I Taviani si dimostrano capaci di cogliere lo spirito della rappresentazione emblematica, dolente e critica della Resistenza di Fenoglio, esplicitata attraverso una vicenda sentimentale privata. “Abbiamo già parlato di fascismo, specie ne La notte di San Lorenzo, eppure la tematica è ancora tristemente attuale, perché il fascismo non è morto, come dimostrano recenti episodi della cronaca – afferma Taviani – Di chi è la colpa? Forse della scuola, che non si preoccupa di far capire ai giovani quale è stato il loro passato“.
Nonostante uno stile registico e qualche scelta narrativa un po’ troppo vecchia maniera, Una questione privata è un film intimo e profondo, che si illumina in particolare in due splendide e silenti sequenze che restano impresse nella memoria: Milton che incrocia velocemente il padre e la madre, che nel vederlo si lasciano andare ad un dolente abbraccio, e il piano sequenza di una bambina che si alza da una massa di corpi trucidati, rientra in casa a bere dell’acqua e poi ritorna a stendersi accanto al cadavere della madre.
Alberto Leali