E’ più facile trovare lavoro in Italia o… nello spazio? Un lavoro che sia qualificato e ben retribuito, s’intende. E’ il dilemma che affronterà il protagonista Ciro, talentuoso grafico pubblicitario napoletano, che deve accontentarsi di dorare crocchè in una friggitoria gestita da cinesi. Disperato, dopo averle provate tutte, decide di partecipare a un concorso e mandare il suo curriculum agli alieni. Gli eventi che si succederanno saranno folli ed esilaranti.
I The Jackal approdano sul grande schermo dopo il successo dei loro video virali sul web (quanto abbiamo riso per Gay ingenui o Gli effetti di Gomorra sulla gente?!) e realizzano questo curioso Addio fottuti musi verdi, tra gli eventi speciali della sezione Alice nella città della Festa del cinema di Roma.
Un film curioso e dissacrante, per raccontare il desiderio di realizzare i propri sogni, in una realtà che sembra fare di tutto per impedirlo. Un fanta comedy demenziale e ibrido, che cerca di fondere insieme influenze diverse: da Guida galattica per autostoppisti a Men in Black, da Alien al cinema di Edgar Wright. Ne deriva un lavoro coraggioso e ambizioso, ma che funziona a corrente alternata, ovvero più in alcune singole sequenze (forse sarebbe meglio dire sketch) che nel suo complesso. Perché se si ride a crepapelle, ad esempio, quando compare in scena Gigi D’Alessio, diversi altri momenti risultano a volte noiosi, a volte poco convincenti, spaziando da vecchi cavalli di battaglia a numerose citazioni.
Al suo attivo, però, Addio fottuti musi verdi ha sicuramente il ritratto di una Napoli stralunata e notturna, molto meno stereotipata e legata all’immaginario gomorriano, e un’ottima confenzione da sci-fi, grazie a soddisfacenti effetti speciali, scenografie e costumi.
Roberto Puntato