E’ un western ad aprire la dodicesima edizione della Festa del Cinema di Roma: Scott Cooper (Crazy Heart, Out of the Furnace, Black Mass) e i protagonisti Rosamund Pike e Wes Studi presentano Hostiles, film che esplora con intensità e vivezza, uno dei topoi più comuni e complessi del genere, il rapporto con i nativi americani.
Ambientato nel 1892, Hostiles racconta il tortuoso e sanguinario viaggio di un capitano dell’esercito, interpretato da un notevole Christian Bale, incaricato di scortare un vecchio e malato capo Cheyenne (Wes Studi) e la sua famiglia da un avamposto dell’esercito in New Mexico fino alla terra natia nel Montana. Durante il viaggio, incontrano una giovane vedova (Rosamund Pike), la cui famiglia è stata brutalmente assassinata dai Comanche.
Già passato a Telluride e a Toronto, Hostiles racconta un’America violenta, astiosa, bagnata di sangue, ma alla ricerca di una redenzione e una rinascita. Cooper la popola di personaggi segnati dall’inumanità della guerra, dei sopravvissuti che condividono il dolore, la perdita, l’odio, la tragedia.
Quello raccontato da Hostiles è un viaggio duro ed impervio, che va a coincidere con il percorso dell’anima dei suoi personaggi: un percorso catartico, alla riscoperta del dialogo e di un’umanità che sembrava perduta e che rende il film, nonostante gli orrori mostrati, aperto alla speranza.
Hostiles parla della storia americana, ma anche della realtà contemporanea, facendosi eco dell’attuale spaccatura razziale vissuta dal Nuovo Mondo, “una nazione polarizzata dopo le ultime elezioni”, come ricorda Cooper. E apre un dibattito sui temi dell’inclusione, della riconciliazione, dell’adattamento, dell’ascolto, della capacità di risanare le ferite fra culture diverse.
Lento, lungo, lirico, riflessivo, Hostiles vive della maestosità e delle cromie dei paesaggi dell’ovest americano e delle mirabili interpretazioni dell’intero cast. Bravissima la Pike nel ruolo di una donna che trasforma la sua disperazione in forza per andare avanti e riaprirsi alla vita. Non mancano gli omaggi, specie visivi, a John Ford, ma c’è anche la grande letteratura western di Cormac McCarthy.
“I western non passano mai di moda, ma procedono per canoni – afferma Scott Cooper – Hostiles è un western solo per l’epoca storica in cui è ambientato, ma ritengo che superi i confini del genere, attraverso il richiamo ad una umanità universale, che è cosa ben più rara“.
Se il buongiorno si vede dal mattino, allora questa dodicesima edizione della kermesse romana può dirsi iniziata alla grande.
Hostiles sarà al cinema dal 22 marzo 2018 distribuito da Notorious pictures.
Alberto Leali