Made in China Napoletano, l’opera prima di Simone Schettino, arriva nelle sale il 12 ottobre. Una commedia attuale e divertente, divisa tra il Made in Italy e il “Made in Italy“.
Made in China Napoletano, l’opera prima del comico e cabarettista napoletano Simone Schettino, pone l’accento con ironia, sugli effetti prodotti dalla globalizzazione.
La pellicola narra le vicende di Vittorio (Simone Schettino), che ha un negozio di giocattoli in una cittadina napoletana, di fronte a cui si piazza il concorrente cinese Pask Lee (Yoon C. Joyce), il quale, nel giro di poco tempo, gli porta via tutti i clienti. Sommerso dai debiti e perseguitato da Equitalia, Vittorio si vendica svaligiando la cassaforte del rivale, ma durante il furto cade dalla scala sbattendo violentemente la testa. Dopo quattro anni di coma, Vittorio si risveglia e scopre che la Cina ha preso il sopravvento sull’economia mondiale e ha imposto all’Italia tutti i suoi prodotti agro-alimentari, con l’obbligo di mettere al bando tutti quelli tipici italiani. Così ha l’idea di aprire un’attività illecita di contrabbando del falso “Made in China”, producendo prodotti tipici italiani e spacciandoli per cinesi.
Nel frattempo, Patrizia (Tosca D’Aquino) la sorella di Vittorio, viene cacciata di casa dai genitori (Rosaria D’Urso e Tommaso Bianco) perché scoprono che la figlia sta per diventare una ragazza madre. Durante il coma del fratello, però, Patrizia si sposa con Pask Lee, da cui aspetta un altro figlio.
La commedia è girata ad Angri e nei paesi limitrofi (Corbara, Scafati e Castellammare di Stabia) e conta numerose comparse tra i cittadini locali.
Lo scenario, immaginario e surreale, riprende i toni tipici della commedia napoletana, e ha come punto di riferimento il famoso libro di Luciano De Crescenzo “Così parlò Bellavista”.
Nel cast, oltre allo stesso Simone Schettino, ci sono Tosca D’Aquino, Elisabetta Gregoraci, Maurizio Mattioli, Angelo Di Gennaro, Benedetto Casillo, Yoon C.Joyce, Rosaria D’Urso, Fabio Gravina, Tommaso Bianco.
Zerkalo spettacolo ha fatto due chiacchiere con le protagoniste femminili, Tosca D’Aquino ed Elisabetta Gregoraci.
“Con Simone siamo amici da tanto tempo e cercavamo un progetto da fare insieme – dice Tosca – L’idea è partita un po’ da casa mia, visto che conosco molto bene la Cina, a causa di mio figlio, che ha studiato compre prima lingua il cinese ed ha vissuto a lungo a Shanghai. E’ un film in cui si ride molto, ma non sono risate fini a se stesse; ciò che racconta fino a qualche tempo fa poteva sembrare fantascienza, ma oggi è molto attuale. La cosa più divertente è che noi napoletani abbiamo un’identità talmente forte che la globalizzazione diventa molto complicata. Ci possono togliere tutto, ma siamo disposti anche al contrabbando pur di riavere i nostri friarelli, le nostre sfogliatelle, i nostri babà e la nostra mozzarella. Napoli è aperta a tutto, e pullula, ad esempio, di ristoranti stranieri; eppure la vecchia generazione (penso a mia madre e mio padre) li ritiene quasi improponibili“.
“E’ una commedia attualissima – afferma Elisabetta – Racconta ciò che sta accadendo nella nostra società. D’altronde i cinesi sono davvero dappertutto, ma è anche vero che dai napoletani ci si può aspettare di tutto (ride). Si tratta di una commedia molto divertente ed è stato molto piacevole farne parte. Il mio ruolo è molto diverso da quello drammatico che interpretavo in Mata Hari. Qui vesto i panni di una barista di cui il protagonista è innamorato, ma che, dopo 4 anni di coma, ritrova sposata con il suo migliore amico“.
Testi e foto: Roberto Puntato
Interviste: Alberto Leali