Sorprendente, allusivo, imprevedibile l’incontro tra il bellissimo salon de parade, destinato ad accogliere e ad introdurre gli ospiti dei Barberini nel loro imponente palazzo romano e la monumentale opera “Parade” di Pablo Picasso, dipinta nel 1917 sul sipario per il palcoscenico che avrebbe introdotto gli spettatori al famoso balletto teatrale ideato da Jean Cocteau. Picasso incontra Roma e Palazzo Barberini in occasione della mostra Picasso. Tra cubismo e classicismo 1915-1925, curata da Olivier Berggruen, in programma da domani, 22 settembre 2017, al 21 gennaio 2018 alle Scuderie del Quirinale.
La spettacolare scenografia del fastoso salone affrescato da Pietro da Cortona del berniniano Palazzo Barberini ospita, sposando alla perfezione, l’immensa tela di Picasso lunga 17 metri e alta 11, conservata al Centre Pompidou di Parigi, ma esposta solo in rare occasioni, a causa delle sue monumentali dimensioni.
Infatti l’opera è stata esibita solo 5 volte prima dell’arrivo a Roma: al Brooklyn Museum (New York 1984); al Palazzo della Gran Guardia (Verona 1990); a Palazzo Grassi (Venezia 1998); al Centre Pompidou di Metz (2012-2013) e al Museo di Capodimonte (Napoli 2017).
Il balletto teatrale Parade, ideato da Jean Cocteau e rappresentato per la prima volta a Parigi al Théâtre du Châtelet il 18 maggio 1917, era il frutto della collaborazione tra l’impresario Sergej Djagilev, il musicista Erik Satie, il coreografo Léonide Massine e, soprattutto, Picasso, che concepì l’idea del sipario proprio a Roma, durante un viaggio in Italia con Cocteau in cerca di ispirazione.
A Picasso quel viaggio offrì l’occasione di cercare strade nuove, proprio nel momento in cui sentiva che l’esperienza del cubismo, che gli aveva procurato fama e successo, si avviava alla fine.
In quei due mesi in Italia, Picasso non solo incontrò la danzatrice dei Ballets Russes Olga Khokhlova, poi sposata di lì a un anno (e forse il più grande amore della sua vita), ma anche gli incommensurabili tesori archeologici di Roma, Napoli e Pompei, che lo spinsero a un personalissimo incontro col “classicismo”.
Parade è infatti un’opera che fonde le arti e i linguaggi: ci sono la musica, il teatro, la pittura, la letteratura, la danza, il circo, il linguaggio aulico del classico, la cultura popolare, la verità e la finzione.
Durante l’esposizione di Parade è prevista a Palazzo Barberini un’intensa attività ludico-didattica dedicata ai bambini e alle loro famiglie che potranno vivere la mostra, attraverso giochi, laboratori creativi, letture e visite.
Un appuntamento assolutamente da non perdere!
Alberto Leali