Un viaggio tra ironia e cinismo nell’ambiente artistico viennese. Dal 18 al 19 marzo
Dal 18 al 19 marzo 2025, il TeatroBasilica ospita Marco Sgrosso in “A colpi d’ascia – Un’irritazione”, uno spettacolo tratto dall’opera di Thomas Bernhard, con la traduzione di Agnese Grieco e Renata Colorni. In questo adattamento teatrale, Sgrosso firma anche la regia, accompagnato dalle musiche dal vivo di Cristiano Arcelli.
Il testo di Bernhard, con la sua consueta ironia tagliente e senza compromessi, si immerge nel mondo dell’arte e della cultura viennese, mettendo in scena la meschinità, le ipocrisie e le rivalità che animano gli ambienti intellettuali. La trama si sviluppa attorno a una cena tra artisti, un evento che assume le sembianze di un vero e proprio festino grottesco, dove i protagonisti si rivelano in tutta la loro falsità, invidia e arroganza. Il tragico suicidio di una loro amica comune diventa il palcoscenico per una serie di bassezze e inutili vanità.
Con un linguaggio secco e impietoso, Bernhard dipinge personaggi che, pur nel loro cinismo e nella loro brutalità, non possono fare a meno di rimanere legati tra loro, condannati da un amore e un odio reciprocamente impossibili da separare. Un’esperienza teatrale che promette di svelare le sfumature più oscure dell’animo umano, lasciando il pubblico riflettere sulle contraddizioni che definiscono le nostre relazioni sociali e professionali.
Le musiche di Cristiano Arcelli e il disegno luci di Loredana Oddone contribuiranno a creare un’atmosfera intensa e inquietante, mentre la cura del suono di Roberto Passuti arricchirà ulteriormente l’esperienza sensoriale. Il supporto vocale di Elena Bucci completerà la performance, dando ulteriore profondità a questa lettura radicale e corrosiva dell’opera di Bernhard.
Uno spettacolo che, grazie alla regia di Marco Sgrosso, si configura come una riflessione senza sconti sul mondo dell’arte e sulle sue contraddizioni, una denuncia feroce della superficialità e della crudeltà che si celano dietro l’apparenza della cultura. Non mancheranno momenti di riflessione, ma anche di pura tensione, dove il pubblico sarà invitato a confrontarsi con un’opera che, nonostante il suo affondo nel cinismo, riesce a suscitare un coinvolgimento emotivo profondo.
Roberto Puntato