La crisi creativa e la ricerca dell’ispirazione sono al centro della nuova serie, che mescola comicità e dramma in un racconto autobiografico
Marcello Macchia, in arte Maccio Capatonda, si allontana dai suoi celebri personaggi per portare in scena una versione più intima e vulnerabile di sé stesso in “Sconfort Zone”, la nuova comedy series che debutterà su Prime Video il 20 marzo. Con sei episodi scritti dallo stesso Capatonda insieme ad Alessandro Bosi, Mary Stella Brugiati e Valerio Desirò, e diretti da lui e Alessio Dogana, la serie esplora temi profondi come la crisi creativa e la difficoltà di trovare ispirazione, mescolando umorismo surreale con momenti drammatici.

Un Maccio più personale e meno mascherato
Questa volta, Maccio Capatonda si fa vedere senza filtri, senza le maschere dei suoi personaggi storici come Mariottide o Oscar Carogna. La serie, pur nel suo tono comico, si fa strada anche nel terreno dell’autobiografia: “La serie è al 52% autobiografica”, scherza l’artista durante la conferenza stampa di presentazione, “un lavoro psicanalitico che mescola il dramma con la commedia”. Al centro della trama c’è proprio lui, Maccio, in una fase di profonda crisi, sia personale che professionale, mentre affronta un blocco dell’ispirazione che minaccia di fermare la scrittura della sua prossima serie tv. A salvarlo, o forse a complicargli la vita ulteriormente, ci penserà un psicologo eccentrico, il Professor Braggadocio, che lo sottoporrà a prove estreme e stravaganti.

Un cast di amici e collaboratori
Al fianco di Capatonda, un cast di amici e collaboratori che arricchisce la narrazione con naturalezza: Francesca Inaudi, Giorgio Montanini, Camilla Filippi, Valerio Lundini e Valerio Desirò, tra gli altri, contribuiscono a creare una dinamica fluida tra attori e personaggi. Nonostante il tema della crisi creativa che permea la serie, Capatonda riconosce che lavorare con una squadra così affiatata ha trasformato il set in una vera e propria “comfort zone”, dove ogni scena ha preso vita grazie alla collaborazione reciproca.

La terapia dell’autocritica e l’evoluzione di Maccio Capatonda
“Sconfort Zone” non è solo un viaggio nell’ansia creativa di Maccio, ma anche una riflessione sul suo percorso artistico. Il comico ammette che la serie è un’esplorazione di se stesso, dei suoi timori più intimi e della sua relazione con la fama e il successo: “La parte autobiografica riguarda principalmente il rapporto con i miei genitori e la fama, ma l’intreccio narrativo è fiction”, spiega Capatonda. Le situazioni paradossali in cui il protagonista si ritrova, come fingere di essere un malato terminale per riscoprire il valore della vita, riflettono le sue paure reali, ma con un tocco di surreale.
Un nuovo capitolo artistico: la sfida della crisi creativa
Questa serie segna una svolta significativa per Marcello Macchia, che si allontana dalla sua zona di comfort artistica e tenta di esplorare nuovi linguaggi, mescolando dramma e comicità in un mix originale. Nonostante la sua carriera comica, Capatonda ha rivelato che la crisi creativa è un “incubo” che lo perseguita, ma che è anche parte integrante del suo processo artistico. Se prima aveva paura di affrontare la realtà, ora sembra pronto ad abbracciarla, almeno in parte.

Un omaggio ai suoi miti e una riflessione sul passato
Tra le varie influenze nella serie, non manca l’omaggio al suo film preferito, “Ritorno al futuro”, che ha avuto un ruolo cruciale nell’avvio della carriera di Maccio Capatonda. “La storia di ‘Ritorno al futuro’ è assolutamente vera. Mi ha dato il La per iniziare a fare questo lavoro”, confessa l’artista. Il richiamo al film di Zemeckis, e la sua passione per il cinema degli anni ’80, emerge chiaramente nel tono e nella struttura narrativa della serie, che unisce risate e riflessioni sulla propria evoluzione.

Una serie che mescola risate e introspezione
“Sconfort Zone” promette di essere un’esperienza unica, dove il pubblico potrà apprezzare non solo la comicità di Maccio Capatonda, ma anche la sua capacità di mescolare risate e introspezione. Con il suo approccio innovativo e un cast di talento, la serie offre uno spunto interessante per riflettere sulla crisi creativa e sulla continua ricerca di se stessi. Con un linguaggio fresco e coinvolgente, “Sconfort Zone” si preannuncia come una delle sorprese della stagione, pronta a conquistare gli spettatori dal 20 marzo su Prime Video.
Federica Rizzo