Al cinema dal 19 dicembre con Lucky Red in collaborazione con Leone Film Group
Un viaggio in taxi dall’aeroporto JFK di New York a Manhattan fa incontrare una giovane donna assorta nei suoi pensieri e un tassista schietto e diretto. Ne scaturirà un dialogo inatteso, fatto di piccole verità e grandi rivelazioni.
Una notte a New York, debutto alla regia della sceneggiatrice Christy Hall, è un dramma intimo e dall’impianto palesemente teatrale, che punta tutto sulla forza della parola e sull’alchimia tra i suoi ottimi protagonisti, Dakota Johnson e Sean Penn. Questi ultimi sono, infatti, capaci di bilanciare, con talento e abilità, momenti di piacevole leggerezza con altri di palpabile tensione emotiva.
L’intero arco narrativo si svolge all’interno di un taxi che si muove tra JFK e Manhattan, scelta che si rivela un perfetto espediente per concentrare l’attenzione sui dialoghi e svelare, gradualmente e profondamente, l’intimità dei personaggi.
Il taxi diventa, così, un inedito microcosmo che racchiude dinamiche umane, facendo incontrare e interagire due anime apparentemente distanti, ma che riescono a trovare un terreno comune per confrontarsi, confessarsi e comprendersi.
Ed è in questo modo, quindi, che Una notte a New York affronta tematiche importanti e universali come la solitudine, il peso dei ricordi, i traumi mai affrontati, il bisogno di cambiamento e soprattutto il valore della connessione umana in un’epoca in cui il contatto autentico sembra sempre più raro.
La regia della Hall è discreta ma efficace, lasciando giustamente spazio alla scrittura e alle performance degli attori. Ogni inquadratura è capace, così, di trasmettere la crescente intimità che si crea fra i personaggi, catturando, con precisione, ogni dettaglio emotivo.
Buona anche la rappresentazione di una New York notturna, vivida e malinconica, che riflette le sfumature emotive dei dialoghi e brillantemente supportata dai suoni di una metropoli vibrante e in continuo movimento.
Carla Curatoli