Al cinema dal 21 novembre con Universal Pictures
Adattamento per il grande schermo del musical che ha debuttato a Broadway nel 2003 e che da allora continua ad essere in scena, Wicked è uno spin-off de “Il meraviglioso mago di Oz” di L. Frank Baum.
Iniziando verso la fine del film del 1939, Il Mago di Oz, con la Strega Cattiva dell’Ovest che è stata sciolta dall’acqua spruzzatale da Dorothy, l’opera è una storia delle origini della villain, di come sia diventata malvagia e di quel tempo in cui era amica di Galinda, divenuta poi Glinda.
Ambientato principalmente tra le mura della Shiz University di Oz, Wicked affronta sin da subito il tema estremamente contemporaneo della diversità di Elphaba– interpretata da Cynthia Erivo – evitata dal padre e ostracizzata dai suoi coetanei per il solo fatto di essere nata con una pelle anormalmente verde.
Non solo, anche il mondo che circonda le protagoniste è una perfetta allegoria di quello che stiamo vivendo: ad Oz, infatti, gli animali che da sempre sono in grado di parlare e di esercitare funzioni importanti stanno lentamente perdendo non solo il loro lavoro, ma la facoltà della parola.
La sceneggiatura di Winnie Holzman e Dana Fox è impeccabile: riesce, infatti, sia ad esaltare le canzoni strepitose di Stephen Schwartz che a mettere al centro della storia la grande amicizia tra Elphaba e Galinda (Ariana Grande). La Erivo è dolce e vulnerabile, pur mantenendo un pizzico di minaccia latente, e la Grande, che riesce a raggiungere note così alte, affronta un personaggio narcisista e divertente.
Wicked è un film sontuoso, trascinate, a tratti commovente, uno spettacolo imponente che si conclude esattamente come il primo atto del musical: con un cliffhanger spettacolare che potrebbe, da un lato lasciare allo spettatore un senso di incompiuto, dall’altro spingerlo ad attendere pazientemente la seconda parte. Ah si, queste sono “solo” le prime 2 ore e 40 dell’opera.
Federica Rizzo