In scena il 21 e 22 maggio; regia di Natacha Belova e Tita Iacobelli
Pluripremiato spettacolo internazionale: un’attrice e un grande burattino per una piéce magnetica, liberamente ispirata a Il gabbiano di Čechov.
È un viaggio al limite della performance, un’immersione nella vita, inevitabilmente sfaccettata, di una grande attrice. È un infinito mise en abîme, un continuo gioco di specchi: una vecchia attrice nel crepuscolo della sua carriera torna a recitare sotto forma di burattino a misura d’uomo, che altro non è che la versione invecchiata dell’interprete Tita Iacobelli.
Nel camerino si muove smarrita una vecchia attrice. Una giovane donna le si avvicina e le ricorda la ragione della sua presenza: interpretare il ruolo di Arkadina ne Il gabbiano di Anton Čechov. Sarà il suo ultimo ruolo. La sua memoria vacilla ma anche se non sa più chi è e non ricorda la sua parte, vuole comunque andare in scena. L’attrice confonde personaggio e memoria personale, la finzione si intreccia alla realtà.
Ed è così che Tchaïka (gabbiano in russo) come ne Il gabbiano, erra fra passato e futuro, fra disillusioni e speranze, e prosegue per la sua strada.