Dopo l’uscita al cinema a febbraio 2024, il film farà il suo debutto il 12 aprile su Apple TV+
Parata di star, ironia surreale, omaggi cinefili, trama complicata. E’ Argylle – La super spia, il nuovo attesissimo film di Matthew Vaughn (la saga di Kingsman), che afferma, stavolta ancor più nettamente che in passato, la sua idea di cinema come folle commistione di commedia, musical, azione e spionaggio.
E’ un film di cui è meglio non raccontare troppo Argylle, per evitare di svelare anche solo una delle molte rivelazioni, più o meno sorprendenti, che vedrete sullo schermo.
Elly Conway (Bryce Dallas Howard) è l’autrice solitaria di una serie di romanzi best-seller di spionaggio, incentrata sull’agente segreto Argylle (Henry Cavill) e sulla sua missione di smascherare un’organizzazione criminale globale. Quando i suoi libri iniziano a rispecchiare le azioni di un’organizzazione di spionaggio reale, la vita di Elly cambia bruscamente. Accompagnata dal fedele gatto Alfie e da Aiden (Sam Rockwell), una bizzarra spia allergica ai felini, Elly verrà catapultata in un mondo segreto dove niente e nessuno è come sembra.
Per quanto interessante per la presenza di diverse intuizioni brillanti ed astruse, in perfetto stile Vaughn, Argylle è un film eccessivo e compiaciuto, che rimodella gli archetipi di partenza (gli ultimi 007, Mission: Impossible e All’inseguimento della pietra verde su tutti) e li spinge quasi alla parodia, regalandoci uno spettacolo barocco e ridondante.
Un film che sembra divertire più Vaughn che il suo pubblico, a causa soprattutto della durata eccessiva, del ritmo a corrente alternata, della CGI dozzinale e di qualche deviazione e plot twist di troppo.
Un Matthew Vaughn depotenziato, che pur sfornando un divertissement non banale e arricchito da un cast super glamour (tra gli altri, Bryan Cranston, Catherine O’Hara, Dua Lipa, Ariana DeBose, John Cena e Samuel L. Jackson), perde in veleno ed ingegno, non lasciando il segno come dovrebbe.
Maria Grande