Presentato in anteprima ad Alice nella città 2023, arriva al cinema dal 21 dicembre con Eagle Pictures
Il cinema ha spesso raccontato l’Olocausto, regalandoci alle volte capolavori indimenticabili (si pensi a Schindler’s list e a Il Pianista), altre lavori indubbiamente necessari, ma non esenti da retorica e sentimentalismi.
L’opera dell’esordiente James Hawes appartiene certamente al primo gruppo: il suo One life è un film bellissimo, che racconta la storia di un agente di borsa britannico, figlio di genitori ebrei tedeschi, che negli anni Trenta salvò centinaia di bambini dallo sterminio nazista.
Nella Cecoslovacchia alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Nicholas Winton ha 29 anni e crea un piano di salvataggio noto come Operazione Kindertransport, che prevede il trasferimento di centinaia di bambini (molti dei quali ebrei) fuori dal paese, prima dell’inizio del conflitto.
Proprio grazie a quest’operazione, 669 bambini furono nascosti e si salvarono dai campi di concentramento, prima che la missione fosse interrotta bruscamente a causa della chiusura dei confini.
Dopo aver passato anni nell’anonimato, l’impegno di Winton fu riconosciuto pubblicamente solo negli anni Ottanta, quando l’uomo ebbe perfino modo di incontrare molti degli ex bambini salvati all’epoca nel corso della trasmissione della BBC That’s Life!
Lucido ed emozionante, One life fa propria la lezione di Spielberg e Polanski e lascia il segno grazie alla potenza della storia, a una regia di sorprendente sicurezza e ad un cast infallibile.
Raccontato con rispetto, pudore e passione, è uno di quei rari casi in cui tecnica ed urgenza storica si sposano alla perfezione e in cui nulla è superfluo o fuori posto.
Ricco di sfumature e dettagli, One life è un film misurato ed equilibrato, che non indugia mai su facili sentimentalismi o sulla spettacolarizzazione delle emozioni. Lascia, anzi, che sia la Storia a parlare, ricordandoci, ancora una volta, come essa venga scritta anche da persone comuni ed invisibili, guidate da nessun personale interesse.
Tornando all’eccelso cast, se straordinaria è la prova di Anthony Hopkins nei panni di questo misconosciuto Schindler britannico, non è da meno quella di Johnny Flynn nei panni di Winton da giovane.
Paola Canali