Al cinema dal 6 dicembre con Notorious Pictures
Mancano pochi giorni al Natale e tutta la famiglia, come ogni anno, si sta riunendo nell’hotel di Lorenzo (Diego Abatantuono) sulle Dolomiti. Una tranquilla cena tra parenti viene scossa, però, da un annuncio shock: Lorenzo si è innamorato e intende risposarsi proprio la Viglia di Natale. La sua nuova fidanzata, l’italo-americana Serena (Carol Alt), a minuti farà il suo ingresso, ma la figlia di Lorenzo, Alberta (Violante Placido), manifesta subito la sua ostilità, convinta che la futura sposa del padre non sia in realtà chi dice di essere. Intanto Don Michele (Nino Frassica) è alle prese con un nuovo sindaco (Elio), che vuole distruggere tutte le tradizioni natalizie del paese, mentre all’hotel, Otto (Michele Foresta) è impegnato a organizzare il matrimonio del suo datore di lavoro.
Sequel del riuscito Improvvisamente Natale, il film di Francesco Patierno cerca di rinverdire una commedia natalizia uscita lo scorso anno solo in piattaforma, ma caratterizzata da toni gentili e da un valido cast.
Il risultato purtroppo delude le aspettative: Improvvisamente a Natale mi sposo è un film troppo didascalico per risultare godibile e la vis comica latita per lasciare spazio a macchiette e cliché.
Peccato, perché i personaggi e le dinamiche narrative del primo film erano piuttosto interessanti, mentre qui tutto risulta troppo stereotipato e approssimativo.
Il messaggio evergreen che ci si può innamorare a qualsiasi età guida un film che si affida principalmente all’interpretazione del protagonista Diego Abatantuono senza troppo badare alla credibilità e alla cura della sceneggiatura.
Il nutrito cast è composto anche da buoni attori comici (Nino Frassica, Michele Foresta, Elio) che, però, non sono supportati da altrettanto validi personaggi, con la conseguenza che si limitano a riproporre i tipi umani che li hanno resi celebri al grande pubblico, senza mai risultare interessanti.
In sintesi, Improvvisamente a Natale mi sposo è il film giusto per spegnere il cervello e godersi un’ora e mezza di disimpegno durante le feste, ma nulla aggiunge al primo capitolo né riesce a ricalcarne adeguatamente la gustosa ricetta.
Maria Grande