Diretto da Andrew Haigh, arriverà nelle nostre sale il 29 febbraio 2024
Estranei, il film Searchlight Pictures scritto e diretto da Andrew Haigh e interpretato da Andrew Scott, Paul Mescal, Jamie Bell e Claire Foy, arriverà il 29 febbraio nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Estranei, ispirato al romanzo omonimo di Taichi Yamada, è stato presentato in anteprima italiana alla 21esima edizione di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma.
Sinossi
Una notte, nel suo condominio quasi vuoto nella Londra contemporanea, Adam (Andrew Scott) ha un incontro casuale con un misterioso vicino di casa, Harry (Paul Mescal), che spezza il ritmo della sua vita quotidiana. Mentre si sviluppa una relazione tra i due, Adam è ossessionato dai ricordi del passato e si ritrova attratto nella città di periferia in cui è cresciuto e nella casa d’infanzia in cui i suoi genitori (Claire Foy e Jamie Bell) sembrano vivere, proprio come il giorno della loro morte, 30 anni prima.
Recensione a cura di Alberto Leali
Con Estranei, Andrew Haigh (45 anni, Weekend) ci regala lo struggente viaggio nella mente di un uomo che deve fare pace col proprio passato per ricominciare a prendersi cura di sé e a guardare al futuro. Ma anche una atipica ghost & love story che racconta le parole mai dette, gli abbracci mai dati, gli amori mai vissuti, i lutti mai elaborati, le solitudini mai affrontate.
Estranei è un film dalla struttura narrativa complessa e stratificata, che analizza con grande profondità ogni piega dell’animo del suo protagonista: uno scrittore (Andrew Scott) intrappolato in un trauma mai elaborato, che fatica a far entrare nelle pagine di una sceneggiatura. Isolatosi nel proprio dolore, Adam non riesce a darsi una possibilità per essere felice, almeno finché non incrocia il misterioso Harry (Paul Mescal), che sembra riaprirlo alla vita.
A questa linea narrativa (che avrà comunque risvolti tortuosi e inattesi) se ne incrocia un’altra, legata direttamente al passato di Adam, che torna nella casa d’infanzia, in un sobborgo verdeggiante di Londra, e ritrova i suoi genitori (bravissimi Claire Foy e Jamie Bell), fermi nel tempo come l’ultima volta in cui li ha visti, prima di morire in un incidente d’auto.
Rincontrarli è l’unico modo per dire loro ciò che non è stato in grado, o non ha avuto la possibilità, di dire quando erano in vita. Li ritrova premurosi, addolorati per non aver approfondito i non detti, curiosi di scoprire la vita di quel figlio tanto amato, eppure non compreso fino in fondo (lo stesso Adam rivela a Harry di essersi sentito “solo” prima ancora della perdita dei genitori).
In questa dimensione “altra”, i tre membri della famiglia hanno l’occasione di chiarirsi, di essere sinceri, di mettere pace in se stessi, così da poter allontanarsi consapevolmente, diversamente da quanto accaduto nella realtà. Il loro è un confronto dolce, amorevole e necessario; un modo per riconciliarsi con se stessi e con i propri affetti per smettere finalmente di essere estranei.
Andrew Scott, bravissimo, si immerge nei ricordi, nelle paure e nella sofferenza di Adam rendendone tangibile e credibile ogni sfumatura. Altrettanto notevole è Paul Mescal nei panni di un personaggio a cui vuoi subito bene, con quell’aria tenera e malinconica, ma altresì seducente e misteriosa. Un personaggio che condivide col protagonista lo stesso dolore di esistere, la stessa paura di vivere, lo stesso desiderio di amore. E come lui bisognoso di aiuto e vicinanza, quelli che spesso neghiamo a noi stessi e agli altri, sempre più portati ad autoisolarci dal mondo.
Estranei è un film avvolgente, grazie a una sceneggiatura che si muove, con ammirevole equilibrio, fra realtà e immaginazione, memoria e fantasia, struggimento e presa di coscienza. Ma anche un’esperienza sensoriale ed emozionale, che abbaglia, irretisce, scuote. Così profondamente reale nel cogliere l’umano sentire, nonostante trascenda i luoghi, gli spazi e la realtà stessa. Così, chiunque abbia amato e perduto qualcuno, o abbia temuto di non essere accettato dalle persone più care, può riconoscere, percepire e comprendere i sentimenti di Adam.
La splendida The power of love dei Frankie Goes to Hollywood diviene pregnante parafrasi del film, mentre la suggestiva fotografia di Jamie D. Ramsey riesce a ricreare quella peculiare dimensione onirica che ammanta la storia.