Nei cinema italiani dal 15 novembre
Arriverà il 15 novembre solo al cinema, distribuito da Notorious Pictures, Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente.
Ambientato 64 anni prima della Hunger Games Saga, questo prequel è ispirato all’omonimo romanzo di Suzanne Collins.
I protagonisti sono l’inglese emergente Tom Blyth e Rachel Zegler di West Side Story e Hunter Schafer della serie Euphoria.
Nei ruoli comprimari Viola Davis, Peter Dinklage e Jason Schwartzman.
In attesa dell’arrivo al cinema il 15 novembre di Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente, lunedì 6 novembre torna in sala Hunger Games, primo capitolo della fortunata saga con un contenuto esclusivo di Hunger Games. La ballata dell’usignolo e del serpente.
Sinossi
Anni prima di diventare il tirannico presidente di Panem, il diciottenne Coriolanus Snow è l’ultima speranza per il buon nome della sua casata in declino: un’orgogliosa famiglia caduta in disgrazia nel dopoguerra di Capitol City. Con l’avvicinarsi della decima edizione degli Hunger Games, il giovane Snow teme per la sua reputazione poiché nominato mentore di Lucy Grey Baird, la ragazza tributo del miserabile Distretto 12. Ma quando Lucy Grey magnetizza l’intera nazione di Panem cantando con aria di sfida alla cerimonia della mietitura, Snow comprende che potrebbe ribaltare la situazione a suo favore. Unendo i loro istinti per lo spettacolo e l’astuzia politica, Snow e Lucy mireranno alla sopravvivenza dando vita a una corsa contro il tempo che decreterà chi è l’usignolo e chi il serpente.
Recensione a cura di Ilaria Berlingeri
Trasposizione fedele del corrispettivo cartaceo, Hunger Games – La ballata dell’usignolo e del serpente racconta, marcatamente diviso in tre parti (ascesa, apice e caduta), il personaggio di Coriolanus Snow, di modo che i fan, vedendo il mondo attraverso i suoi occhi, possano meglio comprenderne le motivazioni.
Ciò che più si apprezza ne La ballata dell’usignolo e del serpente è che non si tratta del classico spin-off che serve a giustificare al pubblico come mai il villain dei film futuri sia diventato tale.
Snow, infatti, viene descritto come ambizioso e assetato di potere fin da giovanissimo: in questo film comprendiamo solo il processo mediante il quale è riuscito a diventare il temuto e rispettato presidente di Panem. Il suo unico desiderio, per cui è disposto davvero a tutto, è sempre stato quello di sedere tra i potenti, non certo per risollevare le sorti della sua nazione, ma per far risorgere il nome della sua casata e vivere nell’agio.
Lucy e Snow sono simili per ambizione, ma se lei brama la vittoria per la libertà, lui per ottenere il potere che pensa di meritare. Se i due formano un’ottima squadra all’interno dell’arena, la situazione si complica quando vengono catapultati nella vita vera. L’amore, infatti, non è sufficiente a far cambiare vita ad una persona, specie quando i sogni e le aspirazioni personali sono più forti.
Snow non diventa villain a seguito dell’odio, della rabbia o della perdita di una persona amata. Lucy comprende sin da subito il suo egoismo e la sua superbia, ed a tratti riesce perfino ad attenuare la sua inclinazione, senza però mai metterla a tacere del tutto. L’amore c’è, quindi, ma non è più forte della sete di potere.
Gli attori che interpretano i due personaggi principali sono forse il maggiore punto di forza della pellicola e insieme decisamente funzionano. Blyth ha il giusto mix di carisma e ambiguità, Zegler sfrutta a dovere le sue indubbie capacità canore, che avevamo potuto già apprezzare nel West Side Story di Spielberg.
Ma il cast brilla anche per la presenza di una autentica fuoriclasse come il premio Oscar Viola Davis, alle prese col ruolo, sopra le righe, della Dottoressa Volumnia Gaul, mentore di Snow.
Ottimi anche i costumi e le scenografie, mentre riconoscibile è la regia di Francis Lawrence, tra lunghi (finti) piani sequenza nelle scene di battaglia, frequenti primi piani e inquadrature immersive.
Molto più crudo e violento rispetto ai film della trilogia originale, Hunger Games: La ballata dell’usignolo e del serpente avrebbe potuto sviluppare meglio alcuni aspetti narrativi, a cominciare dalla storia d’amore tra Snow e Lucy – un po’ troppo affrettata – e le sue conseguenze sui piani del villain.
Non un film perfetto o indimenticabile, quindi, ma certamente un buon prodotto di intrattenimento, che non delude le aspettative.