Al cinema dal 6 aprile con Notorious Pictures. In contemporanea con l’uscita cinematografica, arrivano in tutte le librerie anche il romanzo e il manga ufficiali tratti dal film
I tre moschettieri (quattro, in realtà, poiché a loro si unirà presto il giovane guascone D’Artagnan) è certamente una delle opere più famose della letteratura francese. Da quando Alexandre Dumas senior pubblica le loro prime avventure nel 1844, non passerà molto tempo prima che la saga letteraria seduca anche il cinema.
Così, fin dagli albori della settima arte, le avventure degli intrepidi moschettieri del Re hanno ispirato molti adattamenti, variazioni, trasposizioni, reinterpretazioni e parodie. Ed ovviamente hanno visto una pioggia di stelle, dalla Francia a Hollywood, dall’Italia al Messico, pronte a vestire i panni dei mitici personaggi letterari.
Oggi, però, il cinema francese sfodera il più ambizioso adattamento delle avventure dei moschettieri mai prodotto Oltralpe.
I tre moschettieri è un kolossal pensato in due parti (D’Artagnan, oggetto di questa recensione, e Milady, che arriverà in Francia alla fine dell’anno), con un cast stellare diretto dalle abili mani del regista Martin Bourboulon (Eiffel).
Ecco allora che troviamo François Civil, Vincent Cassel, Romain Duris e Pio Marmaï nel ruolo dei moschettieri, Louis Garrel come Re di Francia, Eva Green come Milady e tanti altri volti prestigiosi del cinema internazionale.
Se già questo basterebbe a correre in sala, un altro punto a favore di questo nuovo adattamento è che offre esattamente ciò che il pubblico si aspetta da un film di cappa e spada proposto ai giorni nostri.
Avventuroso, frenetico, divertente, e ovviamente spettacolare, I Tre Moschettieri viene portato sullo schermo con ritmo ed idee.
Ciliegina sulla torta, la confezione è attraente quanto il contenuto, poiché Bourboulon firma una messa in scena vivace e accurata, né troppo illustrativa, né troppo da giocattolone mainstream come può essere di moda oggi.
Tutti i personaggi, inoltre, sono descritti con brio, supportati da un cast che sembra divertirsi davvero un mondo ad interpretarli.
In un momento storico in cui il cinema francese è alla ricerca di un nuovo respiro, quindi, I tre moschettieri gli offre una grande ispirazione. Il film è, infatti, all’altezza delle sue ambizioni: uno spettacolo epico che va oltre il “semplice lavoro”, attraversando il thriller, il western e il romantico in un esilarante blockbuster.
Insomma, vero e buon cinema popolare, piacevole, pulito ed emozionante. A questo punto, attendiamo con curiosità la seconda parte.
Maria Grande