Presentato in anteprima al Torino Film Fesrival, arriverà al cinema dal 2 marzo
Arriverà il 2 marzo nelle sale italiane, distribuito da The Walt Disney Company Italia, il film di Sam Mendes Empire of Light, presentato in anteprima al 40° Torino Film Festival.
Ambientato nei primi anni ‘80 in una cittadina balneare inglese, Empire of Light è una storia potente e toccante sui legami umani e sulla magia del cinema del regista premio Oscar® Sam Mendes.
Empire of Light è interpretato da un cast stellare, tra cui la vincitrice dell’Academy Award® Olivia Colman, il vincitore del BAFTA Micheal Ward, Tom Brooke, Tanya Moodie, Hannah Onslow, Crystal Clarke, con Toby Jones e il premio Oscar® Colin Firth.
Il film è prodotto da Neal Street Productions di Sam Mendes e Pippa Harris, in collaborazione con Searchlight Pictures.
Sinossi
Empire of Light è una storia toccante incentrata sul potere dei legami umani in tempi burrascosi. Ambientato nei primi anni Ottanta all’interno e nei dintorni di un vecchio cinema sbiadito in una cittadina costiera dell’Inghilterra, il film segue Hilary (Olivia Colman), una donna che gestisce il cinema e deve fare i conti con la sua salute mentale, e Stephen (Micheal Ward), un nuovo dipendente che sogna di fuggire da questa cittadina provinciale in cui deve affrontare avversità quotidiane. Sia Hilary che Stephen trovano un senso di appartenenza attraverso la loro dolce e improbabile relazione e sperimentano il potere curativo della musica, del cinema e della comunità.
Recensione a cura di Ilaria Berlingeri
Si fa sempre più intimo e personale il cinema di Sam Mendes, che stavolta si concentra su una storia d’amore e di cinema ambientata negli anni ‘80 in una piccola città dell’Inghilterra meridionale.
Come protagonisti sceglie l’ottima Olivia Colman e il promettente Michael Ward, facendoli duettare con classe in un film a metà strada fra il melodramma alla Douglas Sirk e l’affresco storico-sociale.
In realtà, più che il primo aspetto, a Mendes interessa parlare di cinema in un determinato contesto e tempo storico. Cinema visto ancora una volta come unico mezzo in grado di salvare dal grigiore quotidiano, dalla solitudine, dall’ignoranza e dal bigottismo.
Il cineasta si allontana da ciò che è facile aspettarsi dal suo film, ovvero una storia d’amore tormentata che lotta contro i pregiudizi di un’epoca, per sposare un approccio più ondivago, che oltre ad omaggiare il cinema, accarezza molti temi diversi, cercando di offrire uno spaccato storico il più possibile accurato.
Il rischio di questa scelta è, però, quello di raffreddare troppo il racconto, non approfondendo adeguatamente tutte le linee narrative aperte: Empire of light, infatti, stenta a coinvolgere emotivamente lo spettatore, restando spesso in superficie e soprattutto ancorato a territori stilistici già noti.
Affidandosi nuovamente alle luci di Roger Deakins per riportare sullo schermo le ceneri di un tempo che fu, Mendes costruisce, però, un film formalmente impeccabile, che regala a Olivia Colman un personaggio perfetto per dare sfogo al suo ormai noto talento.
Se, quindi, a Empire of light manca quella magia capace di colpirci al cuore, può comunque ritenersi un buon omaggio alla settima arte, più sussurrato, ma non meno sentito, di quelli di altri suoi colleghi (Spielberg in primis).