Nel cast anche Fotinì Peluso e Margherita Buy. Al cinema dal 25 gennaio
DIECI MINUTI è il nuovo film diretto da Maria Sole Tognazzi (Viaggio Sola, Io e Lei, la serie Petra), prodotto da Indiana Production e Vision Distribution, in collaborazione con Sky e in collaborazione con Netflix.
DIECI MINUTI ha come protagoniste Barbara Ronchi, Fotinì Peluso e Margherita Buy.
Con loro Alessandro Tedeschi, Anna Ferruzzo, Marcello Mazzarella, Mattia Garaci, Matteo Cecchi e con la partecipazione di Barbara Chichiarelli.
Soggetto e sceneggiatura sono di Francesca Archibugi e Maria Sole Tognazzi, e il film, prodotto da Marco Cohen, Benedetto Habib, Fabrizio Donvito e Daniel Campos Pavoncelli, è liberamente ispirato al romanzo Per Dieci Minuti di Chiara Gamberale (edito da Feltrinelli).
DIECI MINUTI sarà nei cinema dal 25 gennaio distribuito da Vision Distribution.
Sinossi
Dieci minuti al giorno possono cambiare il corso della giornata. Dieci minuti facendo qualcosa di completamente nuovo, possono cambiare il corso di una vita. Questo è quello che scoprirà Bianca nel pieno di una crisi esistenziale. Nuovi incontri, la scoperta di legami speciali e l’ascolto di chi ci ha sempre voluto bene. A volte basta poco per ricominciare e questo film ce lo insegna, attraverso un racconto caldo e appassionante di rinascita.
Recensione a cura di Alberto Leali
Specializzata in ritratti femminili indagati con sguardo sensibile e attento, Maria Sole Tognazzi ci regala stavolta il racconto di una donna smarrita a causa di una perdita, che gradualmente comincerà a riaprirsi agli altri e ad affrontare i suoi fantasmi.
Bianca (Ronchi) è come intorpidita: non guarda, non ascolta, non si accorge di ciò che provano le persone che le stanno accanto. Preferisce chiudere gli occhi, concentrarsi su se stessa, in particolare sui suoi drammi, crogiolandosi nel dolore anziché reagire con fermezza per venirne fuori.
Dopo un brusco crollo psicologico, la sua terapeuta (Buy) la costringe a dedicare 10 minuti delle sue giornate a qualcosa che non ha mai fatto o voluto fare. Il fine è quello di aiutarla a spostarsi dalla sua ossessione (il compagno di una vita l’ha lasciata destabilizzandola completamente) per iniziare a guardarsi intorno, a scoprire il nuovo e a superare, così, i suoi traumi.
Un esercizio che potrebbe aiutarla anche dal punto di vista professionale, visto che Bianca è una scrittrice (che però si accontenta di scrivere articoli per la rubrica di una rivista femminile), bloccata e in crisi creativa, proprio a causa della sua incapacità di osservare gli altri e, intimamente, anche se stessa.
Quei 10 minuti, per un’egoriferita come Bianca, diverrano sempre più preziosi, spingendola a fermarsi a guardare, ad ascoltare, a riflettere, a comprendere. Sentirà, così, sempre più il bisogno di rimettere a posto la sua vita, affrontando quelle paure (non solo recenti), che troppo a lungo aveva preferito non vedere.
Essenziale per il processo di guarigione di Bianca è la psicologa interpretata da Margherita Buy: una donna schietta, scontrosa, che fa ben poco per piacere agli altri. Eppure efficacissima nel fornire alla sua paziente gli strumenti idonei per iniziare un profondo processo su se stessa, nello spronarla a uscire dalla gabbia che si era costruita per paura di ferirsi e nel costruire attorno a lei una rete di persone che potesse aiutarla a riemergere.
Altrettanto pregevole si rivela la presenza della sorellastra di Bianca, Jasmine (Fotinì Peluso): una giovane pratica e sincera, che utilizza il suo atteggiamento spavaldo per proteggersi da un dolore che coinvolge anche la vita della protagonista, ma che, diversamente da lei, è capace di affrontare non chiudendosi in se stessa.
La sceneggiatura di Francesca Archibugi e Maria Sole Tognazzi è scaltra nell’adattare, con diverse libertà, il bel romanzo autobiografico di Chiara Gamberale, cambiandone il registro e facendo prevalere il dramma intimista sull’ironia.
Interessante è la struttura narrativa, caratterizzata da un disassamento dei piani temporali, che lascia spazio a dei flashback che interrompono solo di rado la linearità cronologica della trama, chiarendo alcuni passaggi che si riveleranno fondamentali per l’esito della vicenda.
Bravissime le attrici protagoniste – Ronchi, Buy e Peluso perfette in ruoli a loro congeniali – ma non sono da meno gli interpreti che ricoprono i ruoli di supporto: da Anna Ferruzzo e Marcello Mazzarella, nei panni dei genitori di Bianca, a Barbara Chichiarelli in quelli di una estranea che dà un passaggio alla protagonista in un momento cruciale del suo percorso di guarigione. Notevole anche Alessandro Tedeschi (legato sentimentalmente alla Ronchi nella vita reale) nel ruolo dell’ex compagno di Bianca: l’attore conferisce umanità e autenticità a un personaggio caratterizzato in maniera intelligente, approfondendone le ragioni e scongiurando, così, il rischio di manicheismo.
In sintesi, possiamo dire che Dieci minuti è un film che tocca il cuore, grazie alla forza di una storia di rinascita che, pur se raccontata dal punto di vista femminile, può riguardare tutti, al di là del genere di appartenenza.