Al cinema dal 10 novembre con Academy Two
Céline e Ramón sono una giovane coppia sopravvissuta all’attacco terroristico al Bataclan del 13 novembre 2015. Quella notte terribile ha lasciato una ferita profonda nelle loro vite e ora i due stanno lottando per ritrovare un senso di normalità. Mentre Céline cerca di reprimere il ricordo e buttarsi nuovamente nella sua vecchia vita, Ramón è bloccato nel passato.
Come si può sopravvivere al peggiore dei traumi e andare avanti come coppia? È questa la domanda a cui cerca di rispondere Un anno, una notte, il bel film di Isaki Lacuesta che affronta le conseguenze di una delle pagine più nere della nostra storia recente.
Il film scava coraggiosamente fra le cicatrici invisibili che accompagnano due sopravvissuti, costretti a ridefinire la propria esistenza e il proprio rapporto col mondo.
Nahuel Pérez Biscayart e Noémie Merlant, lui spagnolo, lei francese, ci regalano due interpretazioni sbalorditive, mostrandoci due differenti modi di affrontare il dolore e toccando, così, le nostre corde più intime.
I due protagonisti vivranno due percorsi profondamente diversi, eppure accomunati dallo stesso inquieto bisogno di catarsi. Non è facile trovare nuovi modi di convivenza man mano che un rapporto si sfilaccia, specie se segnato dall’incapacità di comunicare e dalla volontà o meno di lottare contro la definizione di “vittima”.
Lacuesta è abile nel farci esplorare gli animi in subbuglio dei suoi protagonisti, ma anche nell’evitare il rischio, fortissimo, di cadere nella morbosità e nel sensazionalismo quando ricrea il momento drammatico degli attentati.
Il film, infatti, non vuole essere una cronaca degli attacchi, ma uno studio doloroso delle tracce indelebili del trauma. Un’opera fortemente emozionale ed intensamente empatica, che ci insegna che guarire è difficile ma possibile, anche dalla più profonda delle ferite collettive.
Ilaria Berlingeri