In Concorso a Venezia 79, uscirà nelle sale il 15 settembre distribuito da Warner Bros Italia
É stato presentato in anteprima alla 79 Mostra del Cinema di Venezia, L’Immensità di Emanuele Crialese, film che ci immerge negli anni ’70 per raccontare la storia di una adolescente che si sente un ragazzo (Luana Giuliani), intenzionata vivere con coraggio ostinazione il suo primo amore.
Ma anche un film su una famiglia segnata dalla violenza, e soprattutto su una madre, interpretata da un’ottima Penelope Cruz, in cui la giovane, in cerca della propria identità, trova costantemente un rifugio e una certezza.
Un film intriso di intimità, squarci onirici e snodi personali, ispirato all’infanzia del regista Crialese, nato bambina ma sempre vistosi bambino.
<<E’ un film autobiografico – racconta il regista a Venezia – Penso che la parte migliore del mio essere uomo sia proprio essere stato una donna. Non ho mai visto differenze tra mondo maschile e mondo femminile, custodisco da sempre dentro di me questa polarità>>.
Ma veniamo alla trama de L’Immensità: Clara (Penelope Cruz) e suo marito Felice (Vincenzo Amato) si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento. Il loro matrimonio è finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti, soltanto i figli su cui Clara riversa tutto il suo desiderio di libertà.
<<Credo che nel mio personaggio ci sia sufficiente follia per poter sopravvivere alla vita infelice e oppressiva a cui è costretta – racconta la Cruz – E’ proprio la follia che consente a Clara di stabilire anche una relazione con sua figlia>>.
Il nostro parere è che L’Immensità sia un film molto personale e sensibile, che però non riesce a trovare una propria consistenza emotiva, scegliendo una narrazione ellittica che non entra mai nel cuore del soggetto, ma ci gira intorno. Un film prezioso per le tematiche trattate, ma troppo timido per emozionare davvero lo spettatore.
Roberto Puntato