Vincitore della Coppa Volpi a Venezia 79 e del Golden Globe per la migliore attrice, arriverà il 9 febbraio nelle sale italiane distribuito da Universal Pictures
TÁR di Todd Field, candidato a 6 Premi Oscar tra cui miglior film, miglior regia e migliore attrice, ha già regalato a Cate Blanchett la Coppa Volpi a Venezia 79 e il Golden Globe per la sua interpretazione.
Ambientato nel mondo internazionale della musica classica, il film è incentrato su Lydia Tár, considerata una delle più grandi compositrici e direttrici d’orchestra viventi e prima donna in assoluto a dirigere un’importante orchestra tedesca. TÁR esplora la natura mutevole del potere, la sua durevolezza e l’impatto sul mondo moderno.
Incontriamo Lydia Tár all’apice della sua carriera, impegnata sia nella presentazione di un libro, che in un’attesissima esibizione dal vivo della Quinta Sinfonia di Mahler. Nel corso delle settimane che seguono, la sua vita comincia a disfarsi di fronte alle problematiche attuali. Il risultato è uno scottante esame del potere, del suo impatto e della sua solidità nella società odierna.
Il racconto di Cate Blanchett e Todd Field
Cate Blanchett ha descritto così TÁR durante la conferenza stampa ufficiale del film alla Mostra di Venezia: “Fin dalla scena dell’intervista, all’inizio del film, si percepisce che Lydia è tante cose insieme. Vista dall’esterno ha una grande forza ma è come se avesse messo il suo passato in una scatola. Ha provato a trasformarsi grazie alla musica e poi però qualcosa accade: la sua vita cambia e inizia a vedere il mondo diversamente. La sceneggiatura è complessa, è come un processo, e anche l’esperienza del girare il film è stata un vero e proprio processo. E’ un film ricco di elementi esplosivi ma per me è un film esistenziale, un ritratto umano”.
Il regista Todd Field: “Questa sceneggiatura è stata scritta per un’artista: Cate Blanchett. Se avesse rifiutato, il film non avrebbe mai visto la luce. Gli spettatori, cineamatori e non, non ne saranno sorpresi. Dopotutto, lei è una maestra assoluta. Ciò nonostante, mentre giravamo il film, l’abilità sovrumana e la verosimiglianza di Cate sono stati qualcosa di veramente sbalorditivo da osservare. Abbiamo beneficiato tutti del suo talento. Il privilegio di collaborare con un’artista di questo calibro è qualcosa di impossibile da descrivere adeguatamente. Sotto ogni punto di vista, questo è il film di Cate”.
Recensione a cura di Roberto Puntato
Impavida, integerrima, esigente, seducente: Lydia Tár è la prima donna della storia a dirigere un’importante orchestra tedesca. A interpretarla, nel film di Todd Field, una Cate Blanchett in stato di grazia, che assume le vesti di un’anti-eroina tanto inquietante quanto appassionante.
La Blanchett parla tedesco, suona il pianoforte, dirige l’orchestra e costruisce con immensa abilità un personaggio sui generis, affascinante e al contempo respingente, ma che progressivamente conquista l’attenzione dello spettatore.
E’ lei la linfa vitale del nuovo controverso film di Field: il ritratto complesso, inatteso e ricco di sfumature di un talento unico, di una donna che riesce a raggiungere la vetta in un ambiente tradizionalmente maschile, ma che anziché ergersi a icona femminista e progressista, si mostra erede del più bieco patriarcato, sfruttando la sua posizione di potere e ignorando ogni possibile conseguenza.
Una donna per cui non c’è confine tra vita e palcoscenico, rintanata in una bolla di vetro che pian piano inizia a mostrare le sue crepe, gettandola tra le vie di un inferno che la inghiottirà sempre più.
Una caduta, la sua, che viene enfatizzata dalla performance sorprendentemente intensa e credibile di Cate Blanchett, a cui Todd Field affida tutta la potenza multiforme della propria regia.
Film imperfetto e fascinoso, confuso e complesso, Tár è un camaleonte che sfugge ad etichette e definizioni. Un’opera audace e spiazzante, a cui abbandonarsi tra dubbi, contraddizioni e abissi emotivi.