Nelle sale italiane dal 6 luglio distribuito da The Walt Disney Company Italia
Quarto film della saga cinematografica con protagonista il Dio del Tono e il secondo diretto da Taika Waititi, Thor: Love and Thunder è ambientato un po’ di tempo dopo Avengers: Endgame.
Thor (Chris Hemsworth) si ritrova a viaggiare nello spazio con i Guardiani della Galassia, che provano a portare pace, zen e giustizia nell’universo.
Il Dio del Tuono, invece, è ancora in cerca del suo scopo nella vita, che troverà nella lotta a una nuova minaccia chiamata Gorr il Macellatore di Dei (un irriconoscibile Christian Bale).
Per sconfiggerlo, Thor si affida all’aiuto di Valchiria (Tessa Thompson), di Korg (Taika Waititi) e dell’ex fidanzata Jane Foster (Natalie Portman) che, ora, brandisce inspiegabilmente il suo martello magico, Mjolnir, come Mighty Thor.
Thor: Love and Thunder sembra un vero e proprio fumetto: le sequenze, il ritmo e le immagini del film trasudano, infatti, l’atmosfera dei Marvel Comics.
Un’esplosione celebrativa di colore, energia e divertimento, ma anche una favola per bambini, con i bambini che sono il principale motore che spinge la pellicola in avanti. Un film sull’amore in tutte le sue forme, sui suoi poteri trasformativi e rigenerativi e su come la vita possa essere vuota senza questo sentimento.
In gran parte dimenticata dal MCU dopo Thor: The Dark World, Natalie Portman fa un eccellente ritorno alla Marvel, con un personaggio che ha qui molto da dire e da donare in termini di storyline.
Prendendo ispirazione dalla serie di fumetti di Jason Aaron, l’arco narrativo di Jane Foster è molto fedele alla vicenda originaria: agrodolce è guardare il potente Thor della Portman alle prese con la propria mortalità e con la scelta di essere o meno l’eroe della sua storia.
Con una scialuppa vichinga trascinata nello spazio da una coppia di gigantesche capre urlanti e con una selezione musicale vivace e tratta dal Pop anni ’90, che accentuano l’umorismo e il fascino ironico del marchio Waititi, Thor: Love and Thunder è un film stranamente divertente, sorprendentemente sentimentale, demenziale e audace dal punto di vista tonale.
Federica Rizzo