Al cinema dal 22 giugno distribuito da Warner Bros. Pictures
Ambizioso, strabordante, fiammante: Elvis, l’atteso film biografico di Baz Luhrmann, conferma gli elementi che hanno reso celebre il cinema del suo autore.
Pur se meno libero di Moulin Rouge, perché inevitabilmente imbrigliato dalla struttura del biopic, è un film che sceglie di porsi come opera summa nel racconto di uno degli artisti più complessi e iconici della storia.
Salita alle stelle e discesa agli inferi di Elvis prendono forma, infatti, attraverso una narrazione accuratissima, che sceglie di non tralasciare nessuna tappa della vita professionale e personale del protagonista.
Quello di Luhrmann è ancora una volta un cinema che pensa in grande e che racchiude al suo interno un mondo impetuoso e stratificato, fatto di vita, musica, mito e immaginario.
Un cinema che spesso perde l’equilibrio, ma che si illumina di momenti indimenticabili, intrisi di quella magia che ancora riesce a farci brillare gli occhi e a battere il cuore.
L’Elvis del bravissimo Austin Butler esplode sullo schermo con tutta la sua incontenibile energia e il film assume in tutto e per tutto le sue forme: spettacolare, travolgente, eccessivo, luccicante.
Il regista dà ampio sfogo al suo talento visionario, attraverso sequenze musicali adrenaliniche, colorate e coreografate alla perfezione. Ammirevole è, invece, la capacità di Butler di non scadere mai nella mera imitazione, ma di incarnare, piuttosto, la sensualità, il fascino e il carisma del personaggio.
Sono tutti questi elementi a rendere Elvis un oggetto vivo e pulsante, in cui i concetti di finzione e realtà non hanno più senso, ma si fondono e confondono per catturare l’essenza profonda e complessa del nostro “eroe”.
Ma sarebbe errato pensare che il nuovo lavoro di Luhrmann sia tutto incentrato su Elvis: è, infatti, per buona parte il racconto del suo rapporto con il Colonello Tom Parker, l’uomo che nel bene e nel male ha plasmato tutta la sua carriera, procurandogli enorme successo ma anche tanto dolore.
Un irriconoscibile e bravissimo Tom Hanks indossa, così, i panni di un personaggio spregevole e mefistofelico: un antieroe con il bastone da villain e lo sguardo meschino.
Maria Grande