Al cinema dal 2 marzo con Warner Bros. Pictures
9° capitolo della serie Rocky e debutto alla regia di Michael B. Jordan, con una sceneggiatura scritta da Keenan Coogler e Zach Baylin, Creed III segue Adonis “Donnie” Creed (Jordan) alle prese con una nuova e temibile sfida sul ring: quella contro il suo amico d’infanzia Damien “Dame” Anderson (Jonathan Majors), appena uscito di prigione e in cerca di una nuova occasione.
Il film è anche il primo della saga di Rocky in cui Sylvester Stallone non ritorna nei panni di Balboa, poiché il personaggio ha passato il testimone del franchise a Jordan dopo gli eventi di Creed II.
I fan della saga, però, possono stare tranquilli: questo nuovo capitolo non delude affatto le aspettative e il merito è innanzitutto della regia di Michael B. Jordan, che si rivela dinamica, equilibrata e di grande finezza drammatica.
Le maestose e bellissime scene di combattimento sono catturate con la sicurezza e l’abilità di un regista navigato, ma a stupire sono soprattutto le influenze dal mondo degli anime e dei manga, rinvenibili non solo nelle scene d’azione, ma anche nei rapporti che si instaurano tra i personaggi.
Jordan ci regala, inoltre, una prova d’attore ammirevole, imponendosi per fisicità e carisma, anche se il vero asso nella manica del film è il suo partner Jonathan Mayors, che offre a Dame Anderson una performance stratificata e ricca di sfumature, rendendolo il personaggio più affascinante di questo capitolo.
Insieme sullo schermo, comunque, i due attori sono dinamite pura, bravissimi nel creare una tensione palpabile ogni volta che condividono la scena, fino ovviamente al combattimento mozzafiato del finale.
La pellicola, che si divide come di consueto tra azione e dramma, mescola in modo interessante gli elementi collaudati del franchise, trovando al contempo una sua strada personale e mai banale.
Creed III è inoltre il primo film sportivo ad avere sequenze selezionate girate con telecamere IMAX, che rendono le scene di boxe ancor più coinvolgenti e viscerali.
In sintesi, possiamo dire che questo nuovo capitolo è assolutamente imperdibile, distinguendosi per scelte visive e narrative che fanno ben sperare nel prosieguo della saga e che fino ad ora non sembra accusare momenti di stanca. D’altronde, Adonis Creed si è ufficialmente allontanato dall’ombra di Rocky Balboa e la sua luce non ha mai brillato così intensamente.
Maria Grande