Al cinema dal 4 maggio 2022
Il Marvel Cinematic Universe espande i confini del Multiverso ai massimi livelli con Doctor Strange nel Multiverso della Follia, un viaggio nell’ignoto pieno di momenti interessanti ed affascinati colpi di scena, che porteranno lo spettatore a conoscere nuove e sconvolgenti realtà.
Rispetto ad altre pellicole della Marvel, Doctor Strange nel Multiverso della Follia è uno dei titoli meno fruibili per chi si approccia solo ora al franchise. Fa riferimento, infatti, non solo al suo predecessore del 2016, ma anche a Spider-Man: No Way Home, ad Avengers: Endgame e soprattutto, senza grandi “spiegoni”, si collega al mondo televisivo di WandaVision e What If..?
Al centro della trama troviamo, infatti, l’ossessiva ricerca dei suoi figli, che sono da qualche parte nel Multiverso, di Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) e la relazione amorosa, impraticabile e fuori portata, tra Stephen Strange (Benedict Cumberbatch) e Christine Palmer (Rachel McAdams).
Il film riesce ad approfondire la psicologia e l’emotività dei vari personaggi e ad introdurre anche una giovane donna, che sembra essere l’unica persona esistente con la capacità per viaggiare tra universi, America Chavez (Xochitl Gomez).
Introdotta nel 2011, America Chavez è nata in un universo edenico e sembra essersi esclusa da esso: quando vediamo la sua storia in un flashback, la bambina apre accidentalmente un portale e perde le sue due madri.
Diretto da Sam Raimi, che torna al mondo dei supereroi da quando ha completato la sua trilogia pre-MCU nel 2007 con Spider-Man 3, Doctor Strange nel Multiverso della Follia è perfettamente identificabile con lo stile del regista.
Più precisamente ricalca il modo di fare horror di Raimi con demoni, mostri, cadaveri rianimati, doppelgänger e manifestazioni soprannaturali, che riempiono ogni angolo dello schermo.
Attraverso primi piani estremi, angoli olandesi e tagli rapidi, proprio per imitare il linguaggio visivo dei fumetti, Raimi confeziona un’opera frenetica e dal ritmo costante, ricca di accadimenti e capace di affrontare temi come la perdita, la maternità, l’amore e la paura.
Federica Rizzo