In sala dal 13 ottobre 2022
Co-distribuito da Lucky Red e Koch Media, “LE BUONE STELLE – Broker” è il nuovo film dell’acclamato regista giapponese Kore-eda Hirokazu, che è valso la Palma d’Oro all’ultimo festival di Cannes al suo protagonista Song Kang ho.
Il regista ha ritirato, alla 79ma Mostra del Cinema di Venezia, il prestigioso Premio Bresson, assegnato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dalla Rivista Cinematografo.
Kore-eda firma per la prima volta un film di produzione coreana, girato in Corea, con un cast interamente coreano, e realizza una toccante commedia familiare on the road dal sapore agrodolce, il cui cast, oltre alla star Song Kang ho (il Mr Kim di Parasite) vede protagonisti anche Bae Doona (Cloud Atlas, The Host), Gang Dong-won (Peninsula, The Priests) e l’artista IU alias Lee Ji-eun.
Sinossi
Nella pioggia una donna abbandona un neonato davanti a un “baby box”. Due uomini lo prendono in consegna, ma sono trafficanti di bambini. Quando lei torna vorrebbe riprenderlo, ma poi invece decide di mettersi in viaggio con i due per cercare i genitori ideali a cui vendere il piccolo. Ne nasce un on the road surreale in cui il gruppo finisce per trasformarsi in una famiglia per caso. Mentre sono in viaggio all’amorevole ricerca di un futuro migliore per il bambino, due poliziotte si mettono sulle loro tracce, per coglierli sul fatto, ma anche per indagare su un misterioso delitto.
Recensione a cura di Ilaria Berlingeri
La purezza cristallina del cinema di Kore-eda torna nel suo nuovo lavoro Le buone stelle – Broker, girato per la prima volta in Corea dopo l’esperimento francese de La verità.
Presenti anche stavolta molti degli elementi che caratterizzano il cinema del maestro giapponese, in primis il costante focus sul concetto di famiglia e quell’inconfondibile stile in cui l’essenzialità della forma coincide con la profondità dello sguardo.
Qui, però, Kore-eda deve adeguarsi a un contesto produttivo e a uno star system decisamente più importanti rispetto ai suoi precedenti lavori, come dimostra la presenza dei notissimi (e bravissimi) Song Kang-ho di Parasite e Bae Doo-na di Sense8.
Non è il suo miglior film, Le buone stelle – Broker, ma è un toccante dramma familiare dal sapore agrodolce, con al centro, ancora una volta, una famiglia disfunzionale, composta da persone costrette a fare squadra tra loro pur di sopravvivere in un contesto cupo e destabilizzante.
Come di consueto, Kore-eda dipinge con cura i suoi personaggi, regalandoci ritratti autentici a cui è davvero difficile non affezionarsi. I tempi sono quelli placidi di un cinema preciso e attento ai dettagli, ai gesti e ai silenzi. Un cinema, che come quello di Ozu, è pieno di quotidianità e umanità, di attimi in apparenza superflui eppure assolutamente fondamentali.
Se c’è semmai un difetto in quest’ultimo lavoro di Kore-eda è la linea narrativa dedicata all’indagine poliziesca, decisamente meno efficace della principale e colpevole di complicare inutilmente la vicenda.
Pur restando sempre coerente nei contenuti, il maestro giapponese dimostra la natura cosmopolita e universale della sua poetica, adattandosi senza scossoni a un’industria cinematografica florida e influente come quella sudcoreana.
Ilaria Berlingeri