Dal 23 giugno al cinema con Universal Pictures
Il regista Scott Derrickson torna alle sue radici e collabora di nuovo con il marchio più importante del genere, Blumhouse, per un nuovo thriller horror: Black Phone.
Con il quattro volte candidato all’Oscar® Ethan Hawke nel ruolo più terrificante della sua carriera e per la prima volta sul grande schermo Mason Thames, Black Phone è prodotto, diretto e co-scritto da Scott Derrickson, regista e sceneggiatore di Sinister, The Exorcism of Emily Rose e Doctor Strange della Marvel.
La sceneggiatura del film è di Derrickson e di C. Robert Cargill (Doctor Strange, la saga di Sinister), basato sulla premiata storia breve di Joe Hill dal suo bestseller del New York Times “20th Century Ghosts”.
Il film è prodotto da Derrickson e Cargill’s Crooked Highway e presentato da Universal e Blumhouse. Jason Blum, Scott Derrickson e C. Robert Cargill sono i produttori del film, mentre i produttori esecutivi sono Ryan Turek e Christopher H. Warner.
Sinossi
Finney Shaw, un timido ma intelligente ragazzo di 13 anni, viene rapito da un sadico assassino che lo rinchiude in un seminterrato insonorizzato dove le urla servono a poco. Quando un telefono disconnesso inizia a squillare sul muro, Finney scopre di poter sentire le voci delle precedenti vittime dell’assassino. E sono decisi a fare in modo che ciò che è successo a loro non accada a Finney.
Recensione a cura di Ilaria Berlingeri
Black Phone è tra i migliori prodotti che ci ha regalato la prolifica Blumhouse negli ultimi anni, ma il merito è certamente di un regista e co-sceneggiatore abile come Scott Derrickson. Uno che di horror sa il fatto suo, come dimostra il cult Sinister, tra i film più terrificanti degli anni 2000.
Black Phone è un horror di formazione che spaventa attingendo ai traumi e alle paure infantili, ma anche sfruttando efficacemente la sua bella ambientazione anni ’70.
Angosciante, tesissimo e girato egregiamente, il film vale non solo per la capacità di terrorizzare lo spettatore, ma soprattutto per le superbe interpretazioni del cast, che comprende, oltre a Ethan Hawke in un ruolo decisamente insolito, i giovanissimi Mason Thames e Madeline McGraw.
Questi ultimi si rivelano due sorprendenti promesse, capaci di rubare la scena al loro veterano collega e di regalare ai loro personaggi delle sfumature che spingono il pubblico a empatizzare e a tifare subito per loro. Thames conquista nel ruolo del loser con quella gustosa miscela di vulnerabilità e resilienza, McGraw per il suo straordinario tempismo comico e per le sue irresistibili battute.
Il villain del film, inoltre, risulta ancora più inquietante in quanto nulla viene rivelato del suo passato e del perché compia azioni tanto raccapriccianti: in tal modo, il terrore è suscitato dalla casualità degli eventi, proprio come accadrebbe nella vita reale se ci trovassimo in una situazione simile. Ethan Hawke, con il suo sussurro roco, i capelli lunghi e la maschera inquietante, funziona magnificamente e ci regala un cattivo davvero spaventoso.
Black Phone, dunque, è un film avvincente e di grande intrattenimento, che sa sfruttare bene le sue carte e giocare abilmente con gli stilemi del genere, ponendosi a metà strada tra il realismo e il soprannaturale, ma non risultando mai stonato.
Elettrizzante dall’inizio alla fine, scritto e montato benissimo, è uno degli horror più accattivanti visti in sala nell’ultimo decennio.