Al cinema dal 12 maggio distribuito da I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection
Cassandre lavora come assistente di volo per una compagnia aerea low-cost. La sua vita è fatta di continui spostamenti a bordo di un aereo e di pochi giorni trascorsi sulla terraferma, nell’appartamento che condivide a Lanzarote, alle Canarie. La ragazza vive ogni giorno la stessa instancabile routine finché un imprevisto non la mette di fronte a un trauma che cercava di dimenticare.
Il debutto nel lungometraggio del duo formato dai francesi Julie Lecoustre ed Emmanuel Marre è il ritratto generazionale di una gioventù ormeggiata, impaurita dal futuro e completamente immersa nella provvisorietà.
Con dovizia di particolari e un taglio quasi documentaristico, i registi sono bravissimi nel trasmettere allo spettatore il senso di vuoto e di tedio di una vita sospesa e senza stimoli, fatta al massimo di sogni a buon mercato.
Il pilastro portante di Generazione low cost è però Adèle Exarchopoulos, che soprattutto in una seconda parte che si affida totalmente al suo talento, scava con intensità nell’interiorità spezzata di un personaggio non facile.
La macchina a mano la segue nella routine affannosa di Cassandre, fatta di orari impossibili, tentativi di vendita di prodotti, storie Instagram, serate alcoliche e chat per incontri occasionali.
Generazione low cost è il ritratto clinico di una depersonalizzazione, attraverso cui si cerca di nascondere e persino rimuovere profonde ferite interiori. Ma per ripartire da zero, bisogna accettare di ritornare su se stessi: ed è questo che fa Cassandre, in un itinerario arduo, doloroso ma necessario.
Nel film di Julie Lecoustre ed Emmanuel Marre non c’è traccia di giudizi o moralismo; a dire il vero non c’è nemmeno alcuna virata verso il dramma: è piuttosto un’opera che scorre lenta e inesorabile, che si insinua sottopelle e che corrode poco a poco.
Un film che si apprezza per la sua originale struttura narrativa, per il suo sguardo acuto e disincantato e soprattutto per la sua magnetica ed immensa protagonista.
Paola Canali