Al cinema da 21 aprile con Universal Pictures
Un’epica vendetta in epoca vichinga è al centro di The Northman, la nuova pellicola di Robert Eggers, cineasta tra i più interessanti della sua generazione.
Dopo aver dimostrato di padroneggiare abilmente il mezzo cinematografico per ottenere prodotti personali e originali (The Witch e The Lighthouse), Eggers alza ulteriormente l’asticella e punta al suo film più ambizioso, il primo dal grosso budget e dal cast all stars.
La storia è quella di Amleth (Alexander Skarsgård), che da bambino ha assistito alla morte del padre Aurvandill (Ethan Hawke) per mano di suo fratello Fjölnir (Claes Bang). Quel tragico episodio lo fa crescere violento, indomabile e desideroso di vendetta. Molti saranno però gli ostacoli e le scelte che il nostro protagonista dovrà affrontare per raggiungere i suoi scopi.
L’ispirazione è una leggenda su cui si basò anche William Shakespeare per il suo celebre Amleto, infarcita però delle suggestioni, dei simbolismi e degli elementi onirici che rendono riconoscibile il cinema di Eggers.
L’obiettivo è quello di realizzare un’opera magna sul mondo dei vichinghi, portando alla luce i suoi aspetti più brutali e complessi. Un prodotto dalle evidenti ambizioni autoriali, eppure destinato ad un pubblico più mainstream.
Ecco allora che il respiro narrativo si fa più ampio, mentre la crudezza iperrealistica del revenge movie si mescola ad immagini e atmosfere ricche di sottotesti e richiami da cinema alto.
Probabilmente chi ha amato i precedenti lavori di Eggers si sentirà spiazzato di fronte a un film più viscerale e meno controllato, che sfrutta il consistente budget per imbastire uno spettacolo maestoso e travolgente, ma certamente più derivativo.
Un film che stupisce meno, quindi, ma che non si può non apprezzare per lo straordinario gusto visivo, per la maniacale cura dei dettagli e per le mirabili interpretazioni di attori in stato di grazia.
Ilaria Berlingeri