L’appuntamento è il secondo del progetto CAPOLAVORI che prevede l’allestimento di un’opera d’arte contemporanea in uno spazio teatrale
Teatro Biblioteca Quarticciolo, in co-realizzazione con Zerynthia, presenta CAPOLAVORO 2 la serata-evento con Michelangelo Pistoletto e Gianna Nannini, in programma al Quarticciolo il 4 aprile dalle ore 20 alle ore 22.
L’appuntamento è il secondo del progetto CAPOLAVORI che prevede l’esposizione in teatro – per il tempo di una rappresentazione teatrale – di una o più opere d’arte contemporanea e l’intervento dal vivo (ore 21) di una performance legata all’artista e alle opere stesse.
Per questa occasione è al Quarticciolo Michelangelo Pistoletto, uno dei massimi esponenti del movimento arte povera, che presenta PORTA ROSSA (IL TERZO PARADISO) e MAMA, SCULTURA VOCALE in dialogo con Gianna Nannini, cantante tra le più amate che collabora con il Maestro dal 2007.
Porta rossa (Il Terzo Paradiso) nasce dalla collaborazione artistica tra Gianna Nannini e Michelangelo Pistoletto, esponenti l’una del mondo della musica, l’altro di quello delle arti visive, che fondono due discipline e due linguaggi diversi.
La Porta Rossa è stata presentata per la prima volta nello spazio bunKerart di Milano nel 2007, a cura di RAM radioartemobile, in occasione della mostra Suono e Forma – Il Terzo Paradiso.
La “scultura vocale” Mama di Gianna Nannini consente al fruitore di vivere un’immersione totale nella voce in modo emozionale.
IL PROGETTO
“L’idea che sorregge i tre appuntamenti è quella di allestire per un tempo breve come quello di uno spettacolo un’opera d’arte contemporanea in uno spazio teatrale, in una zona di Roma fuori dai circuiti dell’arte. Ogni appuntamento prevede l’esposizione di un’opera in teatro (dalle ore 20.00 alle 22.00) e alle ore 21.00, un incontro intorno all’opera e all’artista.
CAPOLAVORI sperimenta un percorso insolito e attraente: come mettere in scena un’opera d’arte, come esporla a nuovi fruitori in contesti diversi dagli spazi museali, come accompagnarla con altre azioni che la irraggiano nello spazio e nel tempo e coinvolgono vista e udito, mente e corpo.
Opera d’arte visuale, teatro, periferia, sono i dati costitutivi del progetto da cui discendono altri tratti peculiari dell’iniziativa. L’esposizione del capolavoro, ossia di un’opera riconosciuta come apice nella produzione dell’artista, viene sottratta allo spazio convenzionale del museo e della galleria per trovare dimora e>mera sul palcoscenico di un teatro. Qui viene messa in scena l’opera plastica che viene invogliata a dialogare con altri linguaggi: con la voce recitante di Carla Tatò, con la “scultura vocale” di Gianna Nannini, con le poesie di Jimmie Durham lette da Marco Quaglia, creando così un atto scenico della durata di 20/30 minuti. Il dialogo o l’interplay (in termini jazzistici) non viene ingaggiato fra l’opera e un altro da sé, ma fra due produzioni diverse dello stesso artista – i pensieri raccolti ne La Perdita del Punto di Vista nel caso di Kounellis e le poesie di Jimmie Durham, mettendo così in luce un aspetto meno conosciuto dell’artista plastico, ma profondamente organico alla sua visione estetica.” Valentina Valentini