7 i lungometraggi e 11 i corti presentati dal 24 al 27 marzo a Roma al Cinema Quattro Fontane con ospiti e incontri con gli autori
I lungometraggi
Saranno 7 i film presentati alla seconda edizione del Festival del Cinema Tedesco che si terrà dal 24 al 27 marzo a Roma al Cinema Quattro Fontane con ospiti e incontri con gli autori.
A volere l’iniziativa il German Films che, da oltre 25 anni, promuove il cinema tedesco nel mondo, in collaborazione con il Goethe-Institut e l’Ambasciata della Repubblica di Germania a Roma.
Quattro i giorni di programmazione nel corso dei quali saranno presentate alcune tra le più interessanti e recenti produzioni cinematografiche tedesche, alcune in anteprima italiana. Una selezione di film, documentari e cortometraggi di autori e registi, all’attenzione della critica e dei festival internazionali, selezionati da una giuria di professionisti del settore. Giurati dell’edizione 2022: Claudia Bedogni, Mauro Donzelli, Miriam Mauti e Cristina Zanetti. Una pluralità di tematiche che rendono quanto più articolata la selezione dei film che presenta cinque titoli in anteprima italiana e due in anteprima romana.
Giovedì 24 marzo sarà Toubab, opera prima di Florian Dietrich, ad inaugurare il festival in anteprima italiana. Il regista e il protagonista Farba Dieng presenteranno il film al pubblico romano. Al centro del film la storia del giovane Babtou che, rilasciato di prigione, vuole voltare pagina con il passato e non avere più niente a che fare con la polizia tedesca. La festa di benvenuto con il suo amico Dennis gli sfugge di mano e finisce di nuovo in arresto. A peggiorare le cose la notizia che sta per essere rispedito in Senegal, un paese che conosce solo dalle storie raccontate da suo padre. Con la complicità dell’amico Dennis cercherà di cambiare il suo destino.
Venerdì 25 in anteprima italiana sarà presentato Lo sceriffo del bordo piscina di Marcus H. Rosenmüller. Troppo vecchia, troppo costosa ed economicamente insostenibile: la sindaca ritiene che la piscina all’aperto di Grubberg debba essere chiusa. Un’opportunità per il costruttore Albert Dengler: l’area offre molto spazio per la costruzione di nuovi appartamenti. In cambio, demolirà gratuitamente il vecchio impianto. Ma i due non hanno fatto i conti con Karl, che non è solo il bagnino, ma anche l’insegnante di nuoto e lo sceriffo a bordo piscina! Per salvare l’impianto bisognerebbe indire un referendum. Ma riuscirà Karl a recuperare le 600 firme necessarie?
Sempre Venerdì 25 in anteprima romana il film La mia fine. Il tuo inizio di Mariko Minoguchi. “La relatività sostiene che il futuro e il passato hanno la stessa valenza per il presente”, afferma il fisico Aron in apertura. Eppure poco dopo, morirà in una rapina in banca tra le braccia della fidanzata Nora. Il film cercherà dunque di dimostrare la sua teoria di come tutto sia collegato, il passato con il futuro, in un appassionante dramma d’amore criminale.
Venerdì 25 sarà inoltre presentata una selezione del meglio della cinematografia breve tedesca. Si tratta di cortometraggi, pensati per la distribuzione nelle sale, che arrivano grazie al German Films e al Filmförderungsanstalt (FFA), l’Ente Federale per la promozione cinematografica tedesca. Sono i cortometraggi del Next Generation Short Tiger 2021. L’annuale rassegna, giunta al suo undicesimo anno, che propone i più straordinari registi emergenti e i migliori cortometraggi realizzati nel corso dell’anno dagli studenti provenienti dalle scuole tedesche di cinema.
Sabato 26 in anteprima italiana sarà proiettato La parola che conta di İlker Çatak (foto di copertina, ph. credit Erik Mosoni). Per quanto razionale possa sembrare Marion, sia nel proprio lavoro di pilota che nella vita privata, abbandonerà presto questo ruolo dopo l’incontro con Baran, un gigolò conosciuto sulla costa turca e con il quale finirà per sposarsi in un matrimonio fittizio che serve a fargli ottenere la cittadinanza tedesca. Ciò che inizia come una sorta di trattativa diventa presto una storia d’amore e d’identità carica di emozioni, facendo incontrare due culture.
Sabato 26 in anteprima italiana il pubblico potrà vedere La ragazza con le mani d’oro di Katharina Marie Schubert che sarà presente al festival. Il film, ambientato nell’autunno del 1999, ci porta nella Germania dell’Est. Gudrun Pfaff sta per festeggiare il suo sessantesimo compleanno. Fin dalla sua infanzia trascorsa nell’orfanotrofio locale, Gudrun è indissolubilmente legata alla sua città natale e scopre che il sindaco intende vendere il “suo” orfanotrofio a un investitore della Germania dell’Ovest per farne un hotel. Decide di affrontarlo nel cuore della notte e fargli una proposta, dato che un tempo era interessato a lei: sesso in cambio dell’orfanotrofio. Quale il destino per Gudrun e per l’orfanototrofio?
Domenica 27 sarà presentato Caro Thomas di Andreas Kleinert in anteprima italiana in contemporanea con il Bif&st-Bari International Film&Tv Festival. A introdurlo al pubblico il produttore Till Derenbach. Un film sulla vita dello scrittore, drammaturgo e regista Thomas Brasch, morto nel 2001 e cresciuto nella DDR sognando di diventare uno scrittore. Quando il padre Horst lo spedisce, appena undicenne, alla scuola per cadetti dell’esercito popolare, si capisce che Thomas non vuole stare lì e che non è disposto a collaborare. Mentre suo padre lavora alla costruzione del paese, la prima opera teatrale di Thomas Brasch viene bandita e lui subisce l’allontanamento dalla scuola di cinema. Nel 1968, quando i carri armati entrano a Praga, scende in strada e si unisce ai manifestanti. Suo padre lo denuncia alla Stasi e Thomas finisce in prigione. Riuscirà a realizzarsi o finirà sempre più isolato nel proprio mondo tra immaginazione e realtà?
Sempre domenica 27, a chiudere il festival in anteprima romana, Italo Disco – Il suono scintillante degli anni 80 alla presenza del regista Alessandro Melazzini. Un documentario che immerge lo spettatore nell’universo musicale di un’epoca in cui milioni di giovani europei si abbandonavano al ritmo scatenato di una musica fatta di melodie sintetiche e accattivanti, testi inglesi più o meno bizzarri, ritmi elettronici coinvolgenti e videoclip visionari. Erano brani cibernetici alimentati dai sogni e dalle speranze di giovani musicisti capaci di sfornare del pop strabiliante, muovendosi sempre a cavallo tra il trash e l’eccellenza. Tra le testimonianze anche quella di Sabrina Salerno e Johnson Righeira. Era il mondo della Italo Disco degli anni 80: nato in Italia, affermatasi in Germania, fece ballare tutto il pianeta. Il suono di un epoca molto spesso raccontata, ma non sempre davvero capita. Con il regista, a fornire la propria testimonianza durante la serata finale, anche Claudio Casalini figura pioneristica tra i dee-jay italiani dell’epoca.
Il Festival del Cinema Tedesco è promosso da German Films Service + Marketing GmbH, in collaborazione con il Goethe-Institut e l’Ambasciata della Repubblica di Germania a Roma con il supporto del Cinema Quattro Fontane.
L’ingresso alle proiezioni è a pagamento nel rispetto delle norme anticovid e con il Green Pass. I film saranno in lingua originale sottotitolati in Italiano.
I corti
Saranno 11 i cortometraggi presentati alla seconda edizione del Festival del Cinema Tedesco
Venerdì 25 sarà presentata una selezione del meglio della cinematografia breve tedesca. Si tratta di 11 cortometraggi, pensati per la distribuzione nelle sale, che arrivano grazie al German Films e al Filmförderungsanstalt (FFA), l’Ente Federale per la promozione cinematografica tedesca. L’annuale rassegna, giunta al suo undicesimo anno, che propone i migliori cortometraggi realizzati nel corso dell’anno dagli studenti provenienti dalle scuole tedesche di cinema.
Gli 11 corti del Next Generation Short Tiger 2021 spaziano tra i generi, tra cui animazione, e affrontano una pluralità di tematiche che vanno dall’amore alla maternità, passando per l’infanzia, l’autodeterminazione e la pandemia. Questi i cortometraggi selezionati:
Animali di Elisabeth Wilke. Estate a Roma: Emma, nove anni, esplora per la prima volta il suo quartiere da sola. Dietro un cancello crede ci sia un elefante affamato, ma gli piacerà davvero il pesce al limone? Emma lo scoprirà presto.
Bird Of Paradise di Jannik Weiße. Al primo grande amore segue la prima grande separazione. Tutto ciò che rimane a Milan e Laurie è una busta piena di ricordi e il “figlio del divorzio”, che nessuno dei due vuole.
Bottles di Jannis Alexander Kiefer. Tre minuti prima dell’incontro online: la battuta per rompere il ghiaccio è ben studiata, la bottiglia nei pantaloni saldamente al suo posto e la connessione internet è ottimale – cosa potrebbe mai andare storto?
Drawing from Memory di Daood Alabdulaa. Il corto affronta una parte della vita del regista. L’infanzia felice, ma insolita. L’energia che si sente in gioventù e il desiderio di cambiare il mondo. Parla del periodo della guerra e di come si fugge da essa.
Due to Legal Reasons This Film Is Called Breaking Bert di Anne Isensee. Fino a che punto arriva l’autodeterminazione di un personaggio animato? Un’opera educativa animata in bianco e nero.
Handbook For A Privileged European Woman di Alma Buddecke. Ci sono persone che cavalcano un toro e tutti pensano: “Wow, doma la natura”. E poi ci sono persone che cavalcano un toro e tutti pensano: “Wow, come ballano le sue tette”. Jackie appartiene alla seconda categoria ed è proprio questo il problema. Il corto è una guida passo dopo passo per le persone che vogliono sbarazzarsi della propria sfortuna.
In Germany di Christoph Mushayija Rath. Gira voce che i vicini tedeschi di un gruppo di sfacciati ragazzini guineani abbiano una bella piscina. Senza pensarci due volte, la banda si avvia verso la presunta felicità. Quando, dopo una serie di vicissitudini, solo in due hanno il permesso di entrare in piscina, tocca a Ouakam decidere, se portare o meno con sé il suo migliore amico Semah.
No di Bruno Manguen Sapiña. Frida ed Emiliano si conoscono da poco tempo, ma intrattengono una relazione appassionata. Dopo una notte passata insieme, Frida esige la propria indipendenza. Ma il suo bisogno di indipendenza avrà per lei, come per tante altre donne in Messico, terribili conseguenze.
Panic or Reason di Marlin van Soest. La Germania durante la crisi pandemica. Come vive la gente questa situazione, adeguando la propria vita alle misure di sicurezza? Brevi filmati con personaggi in plastilina illustrano le interviste condotte a partire da marzo 2020, mostrando così le diverse opinioni e i diversi atteggiamenti.
Postpartum di Henriette Rietz. Il corto affronta la fase caotica nella vita della protagonista diventata per la prima volta mamma. Carica di ormoni e privata del sonno, questo intenso periodo è inciso profondamente nel suo cuore. Questo film è uno sguardo onesto e molto personale nel mondo di una neomamma, realmente convinta che il congedo parentale sarebbe stato una specie di anno sabbatico.
We Are Good di Manuel Boskamp. “Quello che fai non è così importante, ma come lo fai lo è ancora di più”. Sfruttando questo motto, l’insegnante di danza Alan Brooks mostra a 25 studenti della scuola professionale di cosa sono capaci e come possono usare questo talento per affrontare più forti la vita.