Al cinema dal 24 marzo distribuito da Europictures
Storie di amori giovanili sullo scenario de Les Olympiades, il quartiere parigino delle torri. Con Parigi, 13Arr. il versatile Jacques Audiard realizza un’opera libera e ridente, che racconta una generazione alla ricerca del proprio senso e del proprio spazio.
Stavolta, Audiard firma la sceneggiatura con Céline Sciamma e Léa Mysius, ibridando la crudezza del proprio stile con tocchi più intimi, poetici e romantici.
Parigi, 13Arr. è un film in bianco e nero che si interroga sull’oggi: sull’indecifrabilità delle relazioni umane, sull’amore e il desiderio che si confondono, sulla fragilità delle speranze, sulla smaterializzazione del contatto diventata parte integrante della nostra quotidianità.
E’ il ritratto di una gioventù che fa i conti con la precarietà esistenziale, ma che non ha smesso di ricercare sé stessa, attraverso qualcuno da amare e da cui farsi amare.
E’ un coming of age palpitante di vita, che vede mescolarsi corpi, etnie e identità di genere, rifuggendo ogni etichetta. Un film in cui la tecnologia è onnipresente, ma che si alimenta degli incontri vis-à-vis, dei confronti corporali e della sessualità più sfrenata.
Un’opera dallo spirito vivido e leggero, con un’ironia e una vicinanza ai personaggi che non scade mai nel giudizio morale o sociologico.
Lo spaccato generazionale, lucido e profondo, di Audiard brilla, inoltre, per gli splendidi dialoghi, la suggestiva fotografia, l’ottima direzione degli attori e la complessa levità della scrittura.
Tratto liberamente dalla graphic novel dell’americano Adrian Tomine, illustratore del New Yorker.
Ilaria Berlingeri