Dal pluripremiato spettacolo che ha debuttato a Londra ottenendo un clamoroso successo di pubblico e critica, arriva una versione completamente nuova, dalle scene ai costumi, dalle coreografie alla regia, che però non intacca l’integrità di musica e testo. In scena dall’11 marzo al 3 aprile 2022
Debutta in Italia, al Teatro Brancaccio di Roma, l’attesissimo musical Tutti parlano di Jamie, dal pluripremiato spettacolo che ha debuttato nel 2017 a Londra, ottenendo un clamoroso successo di pubblico e critica.
Tutti parlano di Jamie racconta le vicende di un adolescente abbandonato dal padre che vive nella tranquilla Sheffield, nel Nord dell’Inghilterra. La sua vita è come quella di tutti i ragazzi della sua età, con la differenza, però, che Jamie ha un sogno: diventare una Drag Queen ed essere libero di esprimere sé stesso anche attraverso abiti femminili.
Supportato dall’amorevole madre Margaret, dalla sua migliore amica Pritti e da un mentore eccentrico (Hugo – Loco Chanelle), Jamie scoprirà la libertà di essere se stesso. Il suo coming of age passerà anche attraverso una severa professoressa (Miss Hedge), una “zia” particolare (Ray, la migliore amica della mamma), il bullo della scuola (Dean) e una classe di compagni scatenati. Alla fine, Jamie riuscirà a presentarsi come la migliore e più reale versione di sé, abbattendo il muro più alto e duro di tutti, quello del giudizio.
Tratta da una storia vera, quella dell’adolescente Jamie Campbell, che sarà tra il pubblico del Brancaccio la sera della prima, la versione italiana del musical vede nei panni del protagonista il talentuoso Giancarlo Commare, attore rivelazione di cinema e tv (Skam Italia, Maschile singolare, Il Paradiso delle Signore e prossimamente Romulus 2 e Rinascere).
“Ho sempre desiderato fare un musical – racconta Commare in conferenza stampa – Dal primo giorno ho dato il massimo, perché ho voluto fortemente interpretare questo ruolo nonostante le molte insicurezze iniziali, in primis quella di non avere mai cantato davanti a un pubblico. Molti punti della storia, però, mi avvicinano a Jamie. Ad esempio, anche io non ho un rapporto con mio padre e sto imparando a vivere la mia vita senza più inseguire il suo amore. Per me, questo spettacolo è importante anche perché mi permette di non mentire, è una forma di riscatto”.
L’adattamento e la regia dello spettacolo sono di Piero Di Blasio, già regista de La Piccola Bottega degli Orrori, che per primo ha creduto nel progetto, gestendo anche i rapporti tra la produzione inglese e quella italiana.
“Quando ho visto Jamie nel 2018 mi ha letteralmente folgorato, così un po’ avventatamente ho chiesto i diritti alla produzione inglese – racconta il regista – Con mia grande sorpresa gli accordi sono stati conclusi in brevissimo tempo, anche se il progetto è rimasto in cantina per ben 3 anni, un po’ a causa della pandemia, un po’ perché pensavamo che l’Italia non fosse ancora pronta per una storia come questa. Ci ha pensato il DDL Zan – e ciò che vergognosamente è avvenuto poi – a smuovere qualcosa dentro di noi e a pensare che il tempo di Jamie era finalmente arrivato. E’ seguito un lungo e complicato percorso – dal 3 luglio ad oggi – per la scelta del cast, tant’è che ho visto ben 78 Jamie prima di scegliere Giancarlo. Oltre che bravissimo, lui è davvero quello giusto. In più, ha già una carriera invidiabile e – come sappiamo tutti – è perfetto in qualunque ruolo interpreti”.
Nei panni di Margaret New, la coraggiosa mamma di Jamie, c’è la cantante e interprete di numerosi musical Barbara Cola; Hugo, alias la drag queen Logo Chanelle, è l’attore e doppiatore Marco Mannella; l’amica della madre di Jamie è l’attrice e tik toker Ludovica Di Donato; la severa insegnante di Jamie è la cantante e attrice Lisa Angellilo; Pritti, l’amica del cuore di Jamie, è Benedetta Boschi; il bullo della scuola è Flavio Marullo; Umberto Noto veste, invece, il doppio ruolo di drag e di padre di Jamie; le altre due drag del locale Legs Eleven sono Michele Savoia e Sebastian Gimelli Morosini.
“Jamie non è uno spettacolo sull’omosessualità, ma sull’unicità. La storia di un ragazzo che lotta per la sua libertà di essere unico, senza che nessuno gli rompa le scatole con pregiudizi ed etichette. Il nostro protagonista incarna l’intelligenza, non l’omosessualità” dice il regista Piero De Blasio. “Il mantra dello spettacolo, infatti, è: “E che male c’è?” In più, in Jamie non predomina il punto di vista maschile, perché la narrazione cambia in base ai personaggi che il protagonista incontra sul suo cammino e che saranno fondamentali per la sua crescita. In tal senso, sono le donne le vere eroine dello show”.
Oltre che per il suo messaggio di inclusività e libertà, Tutti parlano di Jamie conquisterà il pubblico con canzoni pop in stile british e coreografie originali che spaziano tra diversi generi. Le musiche originali sono composte da Dan Gillespie Sells, leader della band inglese “The feeling”, mentre le coreografie, che portano la firma di Laccio, già direttore artistico di The Voice of Italy e di X Factor, attingono dal vogueging e waacking degli anni ’60/’70 alla street dance, stili solo apparentemente lontani ma che si mescolano in una vera e propria celebrazione dell’unicità.
Viola Produzioni, detentrice per l’Italia dei diritti dello spettacolo, è, invece, l’unica autorizzata dall’originale anglosassone a mettere in scena una versione dello spettacolo completamente nuova dalle scene ai costumi, dalle coreografie alla regia, senza però intaccare l’integrità di musica e testo.
Per l’occasione sono state messe insieme le figure artistiche più rappresentative delle produzioni del Teatro Brancaccio, come Francesca Grossi (Rapunzel il musical, La Regina di Ghiaccio il musical, Aggiungi un posto a tavola, Aladin il musical geniale, La piccola bottega degli orrori), che firma i costumi, o Alessandro Chiti (Rapunzel il musical, La Regina di Ghiaccio il musical, Aladin il musical geniale) per le scenografie.
La direzione musicale è, invece, affidata al Maestro Dino Scuderi, direttore musicale di molti musical italiani (Jesus Christ superstar, Salvatore Giuliano, La piccola bottega degli orrori) oltre che compositore di musiche per il teatro e il cinema.
Alberto Leali