Al cinema dal 24 febbraio con 01 Distribution
Una bella storia d’amore nell’Italia fascista è al centro de L’ombra del giorno, l’ultimo film diretto da Giuseppe Piccioni con protagonisti Riccardo Scamarcio e Benedetta Porcaroli.
Forte di un’inedita ambientazione, un ristorante di provincia che affaccia su un’antica piazza, e di avvincenti tinte thriller, il film convince nel racconto di un uomo e una donna divisi dalle rispettive ideologie, ma che instaurano un particolare legame affettivo e sentimentale.
Fine anni ’30. Luciano (Scamarcio) è un reduce di guerra che gestisce un ristorante nel centro di Ascoli Piceno: tornato zoppo dal fronte, ha simpatie fasciste, ma vive chiuso nel suo mondo, senza un reale interesse per ciò che accade al di fuori. Anna (Porcaroli), invece, è una giovane che viene assunta come cameriera nel suo locale: al contrario del suo capo, ha le idee chiare su ciò che sta per accadere in Italia e manifesta, in maniera mesta ma risoluta, le proprie idee, riuscendo a scuotere l’animo addormentato di Luciano.
Come tutti i lavori di Piccioni, anche L’ombra del giorno è un film intimo e sensibile, che si nutre di silenzi e di sguardi, ma anche di rivoluzioni interiori che fanno da riflesso alla tragedia storica che infuria all’esterno.
Oltre all’elegante regia, da sempre marchio di fabbrica di Piccioni, il principale punto di forza del film è il bel disegno dei protagonisti, a cui Scamarcio e Porcaroli regalano le più sottili sfumature: lui convince nell’incarnare i conflitti di un uomo dolente e intorpidito, lei nell’alternare malinconia e impetuosità.
L’ombra del giorno ci insegna che non sempre possiamo metterci al riparo dalle emozioni, scegliendo di essere solo degli spettatori attraverso un vetro: la vita, infatti, può metterci dinanzi alle nostre fragilità e ai nostri errori, spingendoci ad agire e a smettere di nasconderci.
Un film per coloro che amano i drammi psicologici, che non temono di porsi domande e di guardare dentro di sé per cercare delle risposte.
Francesca Chiara Sinno