Al cinema dal 10 marzo con Notorious Pictures
E’ un appassionante film sulla politica La promessa – Il prezzo del potere, nuova opera di Thomas Kruithof, già apprezzato per il raffinato noir La meccanica delle ombre.
Il cinema francese si dimostra nuovamente capace di trattare argomenti complessi e attualissimi senza rinunciare a una trama coinvolgente e a un ritmo trascinante (vedasi anche il valido Alice e il sindaco di qualche anno fa).
Al centro de La promessa ci sono la periferia francese, con il suo carico di problematiche e fragilità, e due diverse figure di idealisti in crisi: un’esperta e indomita sindaca al termine del suo secondo mandato, che desidera ottenere un ultimo successo prima di ritirarsi a vita privata, e il suo fedele assistente personale, cresciuto tra case popolari e piccola criminalità.
La prima ha il volto della sempre perfetta Isabelle Huppert, che ancora una volta ci regala un’interpretazione di grandi eleganza e intensità; il vero asso nella manica del film è, però, Reda Kateb, nei panni del suo consigliere e angelo custode, sempre in bilico tra idealismo, disincanto e contraddizioni.
Il film, dalla trama articolata e ricchissima, si tiene miracolosamente lontano da retorica e manicheismi, aprendosi a molteplici riflessioni: il senso di fare politica, il peso delle promesse, le lusinghe dell’ambizione e dei compromessi, il complesso equilibrio che si crea tra volontà pubblica, desideri individuali e sete di potere.
Kruithof restituisce al pubblico la complessità della res publica, attraverso il racconto di due personaggi bloccati nella loro visione del mondo e nelle loro lotte personali, alle prese con le promesse non mantenute. Promesse che, si sa, sono il pane della politica, pronte a trasformarsi in alleanze, voti, fulcri di intere campagne elettorali, ma quasi mai elementi concreti da cui ripartire.
Alberto Leali