Al cinema dal 24 febbraio con Universal Pictures
La guerra civile tra protestanti e cattolici in Irlanda del Nord vista attraverso gli occhi di un bambino: arriva in sala l’acclamato Belfast, il film più autobiografico di Kenneth Branagh, fresco di ben 7 candidature agli Academy Awards.
Un emozionante viaggio nella memoria, quello che lo stesso Branagh compie ritrovando il sé bambino alla fine degli anni ’60 e raccontando la storia della sua famiglia, alle prese con uno dei periodi più sanguinosi della storia irlandese.
Il bianco e nero di Haris Zambarloukos rievoca e avvolge i ricordi, mentre il piccolo protagonista Buddy – un bravissimo Jude Hill – è sempre il punto di vista o di ascolto della scena. Lui, che vive in una strada abitata da cattolici e protestanti, dove la convivenza diviene sempre più difficile.
Suo padre (Jamie Dornan), un carpentiere che lavora in Inghilterra e può tornare solo saltuariamente in città, vorrebbe portare la moglie (la bravissima Caitrìona Balfe) e il figlioletto con sé e abbandonare quella Belfast divenuta invivibile. Per il piccolo Buddy significherebbe perdere tutto il suo mondo: la compagna di classe di cui è segretamente innamorato, i suoi amichetti e soprattutto i nonni (Ciarán Hinds e Judi Dench), con cui ha un rapporto davvero speciale.
Branagh mette a nudo se stesso, le sue origini, il suo legame con una terra amata ed odiata. Si concentra sui suoi bellissimi personaggi, di cui scava l’intimità, le paure, le speranze. Belfast è, infatti, la storia di una famiglia, ma anche di una comunità perduta, a cui è rivolta la sentita dedica del film: “A quelli che sono rimasti, a quelli che sono partiti, a quelli che si persi lungo la strada”.
La musica di Van Morrison accompagna instancabile la narrazione, rievocando i fantasmi di una nazione, ma fungendo anche da bussola emotiva dei personaggi.
Dimenticate i kolossal da Agatha Christie, Belfast è un film piccolo, intimo e personale, che dimostra come il cinema possa essere vita, con la sua complessa mescolanza di ironia, dolore e tenerezza. Un film caldo, risoluto e pieno di cuore.
Paola Canali