In scena in prima nazionale dal 9 al 12 febbraio lo spettacolo scritto e diretto da Davide Sacco
Dal 9 al 12 febbraio al Teatro Manini di Narni andrà in scena in prima nazionale “L’Uomo più Crudele del Mondo”, con protagonisti Lino Guanciale e Francesco Montanari diretti da Davide Sacco, autore del testo inedito.
Sacco racconta e mette in scena l’incontro-scontro di due uomini molto diversi tra loro, eppure simili nelle loro debolezze. Due uomini reclusi all’interno di un capannone abbandonato, che ascoltano l’eco dei rumori della fabbrica che provengono da fuori.
Lino Guanciale, volto amatissimo del cinema, della televisione e del teatro italiani, interpreta Paolo Veres, un imprenditore schivo e senza scrupoli, proprietario della più importante azienda d’armi in Europa. Di fronte a lui, un giornalista di una testata locale scelto per intervistarlo, interpretato da Francesco Montanari. La chiacchierata si trasformerà ben presto in qualcos’altro: una riflessione sul senso della giustizia e della morale, nonché sul significato della parola umanità.
“Ho amato subito questo testo – rivela Lino Guanciale alla conferenza stampa di presentazione – perché l’ho trovato vicino alla drammaturgia francese e anglofona che prediligo. E’ un viaggio dentro l’uomo, che porta ad affrontare quell’abisso che ci riguarda tutti. Chiunque di noi, infatti, può essere l’uomo più crudele del mondo. Dobbiamo prendere atto che l’umanità non coincide con la bontà, nonostante siamo spesso portati a pensarlo. L’opposto di umanità è il mostruoso, il bestiale. Penso che bisogna avere il coraggio di considerare umane anche le sfaccettature più mostruose dei nostri comportamenti. Basti considerare ciò che è successo con l’Olocausto, ad esempio. L’uomo è anche bestia, ecco perché dobbiamo imparare a guardare in faccia i nostri mostri”.
Il testo e lo spettacolo di Davide Sacco ci mettono di fronte a un bruciante interrogativo: “Se fossimo autorizzati ad essere delle bestie, cosa arriveremmo a fare?” «Lei ucciderebbe l’uomo più crudele del mondo per un miliardo?», chiede, infatti, Veres/Guanciale, e la proposta non può che toccare l’etica del giovane giornalista intrepretato da Montanari.
Nel serrato dialogo che coinvolgerà i due protagonisti verranno gradualmente svelate le loro personalità, mentre i ruoli di vittima e carnefice inizieranno sempre più a confondersi, fino al raggiungimento di un finale che ribalterà ogni prospettiva.
Roberto Puntato