Al cinema dall’11 novembre distribuito da Notorious Pictures
Tratto dal pluripremiato romanzo di Jane Harper, Chi è senza peccato – The Dry, diretto da Robert Connolly, è un thriller solido, avvincente e dalle tematiche attualissime.
Protagonista è Eric Bana, un poliziotto che torna nella sua città natale, Kiewarra, nell’entroterra australiano, per affrontare i demoni del suo passato. Aaron ne era infatti uscito da fuggiasco, scagionato dalla giustizia, ma accusato dalla comunità del suicidio della giovane Ellie. Vi fa ritorno da agente federale dopo 20 anni, quando un suo amico, Luke, ha ucciso moglie e figlio per poi suicidarsi. Aaron non è convinto della versione ufficiale dei fatti, così inizia a indagare, nel tentativo di fugare, al contempo, i sospetti legati al proprio passato.
Il deserto australiano fa da sfondo a una vicenda intrigante e piena di personaggi interessanti, incentrata su una fitta spirale di misteri e bugie, che non rende certo facile l’individuazione del “colpevole”.
Ma anche una vicenda sulla necessità del riscatto, sulla battaglia che il personaggio di Bana testardamente combatte contro il sospetto e il pregiudizio, conducendo lo spettatore su un doppio binario cronologico. E’ così che la risoluzione di un caso del passato finirà per risolvere quello del presente, permettendo al protagonista di chiudere un cerchio e andare finalmente avanti con la propria vita.
Non è però solo l’elemento thrilling a colpire in Chi è senza peccato, ma anche la suggestiva ambientazione: un luogo talmente ferito dalla siccità, che finisce per colpire le menti dei suoi abitanti. Una terra che sta morendo di sete ed abbandono e in cui aride sono diventate anche la comunicazione e le relazioni umane. Particolarmente efficace risulta, infatti, la descrizione di un mondo così autenticamente viscerale: il racconto di un’Australia continentale sofferente e tragicamente afflitta dal riscaldamento globale.
Ma ottima è anche la scelta del cast, a cominciare da un intenso Eric Bana, che incarna le certezze e i timori di Aaron senza mai caricare troppo il personaggio, così come sobria ed elegante è la regia di Robert Connolly, che ci aveva già convinti nei precedenti The Bank e The Boys.
Maria Grande