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Tratto dall’omonimo bestseller di Matteo Bussola, Notti in bianco, baci a colazione è il quarto film diretto da Francesco Mandelli, che alle prese con quella che è finora l’operazione più complessa della sua carriera registica, mette in scena una godibile commedia familiare che tocca molte problematiche contemporanee.
Temi come la precarietà del lavoro, la difficoltà di conciliare impegni famigliari e aspirazioni individuali, gli ostacoli del rapporto di coppia quando i ruoli tradizionali si invertono sono, infatti, al centro del romanzo autobiografico di Bussola e trovano in Mandelli – che ha più di un aspetto comune con l’autore – la persona giusta per inscenarli sullo schermo.
Oltre alla grazia e all’energia che gli son propri, il regista mette nel film una passione sincera, certamente frutto della sua esperienza di padre – non a caso ha da poco pubblicato il libro Mia figlia è un’astronave – nonché della conoscenza diretta delle difficoltà di lavorare a progetti creativi avendo una famiglia di cui occuparsi.
“Da padre, ho trovato nel libro molte situazioni in cui mi riconoscevo pienamente – racconta Mandelli in conferenza stampa – Così ho deciso di raccontare una realtà che mi appartiene e che mi ispira quotidianamente”.
Come Mandelli, in realtà, molti genitori si identificheranno facilmente nei protagonisti di Notti in bianco, baci a colazione, che hanno il volto dei bravi Alessio Vassallo e Ilaria Spada, due artisti divisi tra il tentativo di essere dei bravi genitori e inseguire le proprie carriere.
Il 40enne Matteo (Vassallo) è sposato da 10 anni con Paola (Spada), scrittrice di successo ma in crisi creativa, e si dedica interamente alla gestione della casa, delle loro tre bambine e dei loro tre cani, coltivando però il sogno di pubblicare, un giorno, il proprio fumetto. Lo sgangherato equilibrio familiare viene messo in crisi quando Sara (Tess Masazza), vecchia conoscenza di Matteo e ora scouter presso una famosa casa editrice francese, si rifà viva con un’offerta difficile da rifiutare: pubblicare il fumetto di Matteo a patto, però, che lui si trasferisca a Parigi.
Mandelli riesce a conferire al racconto il giusto tono e la giusta tenerezza, alternando divertimento ed emozione e coinvolgendo lo spettatore dall’inizio alla fine. Come non provare empatia, d’altronde, per un padre che ha messo sempre la famiglia al primo posto, ma che non ha rinunciato ai propri sogni? O per una madre che, al contrario, si sente spesso colpevole e inadeguata per togliere troppo tempo alla famiglia a causa del lavoro?
Il bello di un film come Notti in bianco, baci a colazione è che racconta la vita familiare per quello che è, con tutte le sue difficoltà ma anche con tutti i suoi piccoli e straordinari momenti, che la rendono così unica e speciale.
Roberto Puntato