In scena due grandi signori del palcoscenico: dal 7 al 10 ottobre è la volta di “In viaggio con Dante” e dal 12 al 17 ottobre tocca a “Milena ovvero Emilie du Châtelet”
Dal 7 al 10 ottobre, all’Off/Off Theatre andrà in scena la prima nazionale dello spettacolo “In viaggio con Dante”, interpretato da Roberto Herlitzka, accompagnato sul palco dai musicisti Alessandro Di Carlo al clarinetto e Alberto Caponi al violino, per un progetto a cura di Teresa Pedroni.
Herlitzka con la sua preziosa interpretazione condurrà il pubblico tra i versi del Divino Poeta, scelti da Filippo La Porta, tratti da “La Vita Nova” e dalle “Rime Petrose” per approdare al Paradiso, in un viaggio affascinante e visionario.
L’attore ripercorrerà in una prima fase alcune tappe de “La Vita Nova”, ispirate all’esperienza fondamentale nell’esistenza di un giovane: l’incontro con Beatrice, con “l’Amore”, sentimento artefice di uno stato dove luoghi, persone e gesti perdono la loro fisionomia e sfumano in un’estrema indeterminatezza in un altrove simile ad un sogno.
Si procederà con le Rime Petrose, versi definiti di stile duro, componimenti che Dante produsse verso la metà degli anni ’90 (1295 – 1296), incentrati su una figura femminile refrattaria al sentimento, chiamata Madonna Petra, (che potrebbe in realtà rappresentare la Filosofia).
Con questi versi Herlitzka attraverserà altri spazi dell’esperienza amorosa, in questo caso foriera di patimenti e spaesamento, il suo rovescio segreto e necessario. Si tornerà poi alla Vita Nova “dove il sentimento viene colto nel suo punto più alto, con l’incontro con Beatrice:” l’Amore per l’Altro”, che sarà strumento dell’anima capace di raggiungere creativamente “l’idea del Paradiso”.
Da martedì 12 fino a domenica 17 ottobre 2021, invece, il palco di Via Giulia accoglierà una signora del teatro come Milena Vukotic, interprete di “Milena ovvero Emilie du Châtelet”, una donna la cui importanza nella storia della scienza non è minore di quella che Voltaire ha avuto nella storia della letteratura.
Lo spettacolo di Francesco Casaretti, per la regia di Maurizio Nichetti, mette in scena la storia di una grande scienziata che, con le sue scoperte sulla natura della luce, ha addirittura anticipato per certi versi, la Teoria della Relatività.
Un monologo, non privo di sorprese e colpi di scena, che si muove nello spazio-tempo delle due donne, raccontandoci la vita di Emilie che, con il suo intelletto, è stata tra le menti più brillanti del XVIII secolo.
Nata in una famiglia dal rango riconosciuto, vissuta all’interno di un ceto sociale privilegiato, grazie agli incarichi che suo padre aveva alla corte del Re Sole, Luigi XIV, fu stimolata sin dalla tenera età a sviluppare interessi linguistici e scientifici, all’epoca privilegio solo dei rampolli di sesso maschile. Nonostante gli studi, Emilie non limitava le proprie esperienze di vita, talvolta frivole e mondane che, dopo i 16 anni, furono sempre più frequenti. A soli 19 anni sposò il marchese Florent Claude du Châtelet, più grande di lei di più di dieci anni e con cui crebbe tre figli. Eppure, questo non le impedì di vivere amori e intessere relazioni al di fuori del letto coniugale, anche se fu il suo rapporto con Voltaire ad esser ricordato come il sodalizio culturale e sentimentale più importante e duraturo della sua vita.