A Roma dall’1 al 7 ottobre 2021 al Cinema Farnese Arthouse
Si tiene a Roma dall’1 al 7 ottobre presso il Cinema Farnese Arthouse di Campo de’ Fiori la 14a. edizione del Festival del cinema spagnolo e latinoamericano. Diretto da Iris Martín-Peralta e Federico Sartori, il festival ritorna a Roma dopo le tappe estive di Campobasso, Quartieri Spagnoli di Napoli, Messina, Bova-Reggio Calabria e Venezia.
Sabato 2 ottobre il regista basco David Pérez Sañudo presenta al pubblico romano “Ane”, suo esordio alla regia, fresco vincitore di tre Premi Goya 2021 per la Miglior sceneggiatura e per la coppia di attrici protagoniste (Patricia López Arnáiz e Jone Laspiur). L’opera prima di Sañudo segue da vicino Lide, una madre sulle tracce della figlia scomparsa dopo un’azione No-Tav contro un cantiere. Con un solido impianto narrativo, tra il giallo e il dramma politico, il film è l’autentica rivelazione dell’anno.
Mercoledì 6 ottobre la regista Nuria Giménez Lorang presenta al pubblico il suo esordio “My mexican bretzel”, vincitore del Found Footage Award al Festival di Rotterdam. Un’opera di ingegneria narrativa, realizzato attraverso il montaggio di film casalinghi e basato sul diario intimo della benestante Vivian Barrett, nell’Europa del dopoguerra, che immerge lo spettatore in una storia d’amore inconfessabile. E se ‘Mentire è solo un altro modo per dire la verità‘, il pensiero corre subito al wellesiano ‘F For Fake‘.
Altro titolo di spicco che compone la selezione ufficiale de La Nueva Ola, “La boda Rosa” di Iciar Bollain che qui si cimenta in una “commedia esistenziale”, come ama descriverla la stessa regista. Cast di stelle, su tutti Sergi López e Nathalie Poza (quest’ultima vincitrice del Premio Goya 2021 come Miglior attrice non protagonista) che ruota intorno a Rosa (Candela Peña), una donna abituata a mettere sempre i bisogni degli altri prima dei suoi, e che decide così di dare uno scossone alla propria esistenza e di afferrarne le redini, o almeno tentare di farlo.
Di anno in anno si consolida la sezione Latinoamericana che, per questa edizione, oltre a presentare titoli provenienti dal Cile, Messico e Argentina, darà largo spazio al cinema peruviano.
Il Focus Perù -che riceve il sostegno dell’Ambasciata del Perù in occasione del Bicentenario dell’Indipendenza del Paese-, sarà composto da quattro titoli sia classici che contemporanei. Tra questi l’inedito “La revolución y la tierra”, scelto come film di chiusura del festival, che sarà presentato al pubblico dal regista Gonzalo Benavente Secco. Il film, già un cult in patria (al debutto è stato più visto di “Joker”), ripercorre il prima, il durante e dopo la riforma agraria del 1969: una cavalcata ricca di riferimenti cinematografici, storici e letterari, che riesamina con lucidità le pagine di una storia emblematicamente latinoamericana.
Tra le opere che fanno parte del Focus anche un classico, “La ciudad y los perros” dell’italo-peruviano Francisco “Pancho” Lombardi, che grazie a questa pellicola si aggiudicò la Concha de Plata come Miglior regista al Festival di San Sebastián nel 1985. Tratto dal romanzo “La città e i cani” di Mario Vargas Llosa (Premio Nobel per la Letteratura nel 2010), la storia è ambientata nella comunità di cadetti della rigidissima Scuola Militare Leoncio Prado di Lima, alla quale il padre di Vargas Llosa, che osteggiava la sua passione per la scrittura, affidò il figlio: il film descrive la dura esperienza di vita di quattro ragazzi, che dai propri superiori imparano un unico cinico principio: annientare per non essere annientati. Fanno parte del Focus i due inediti “Magallanes” thriller sociale di Salvador del Solar; e “Retablo” di Alvaro Delgado Aparicio vincitore alla Berlinale del Teddy Award interamente parlato in lingua quechua.
La sezione Clasicos presenta due autentiche perle. La prima, con proiezioni il 3 e 6 ottobre – è di Buñuel, nel 60° anniversario di “Viridiana”, autentico capolavoro interpretato da Francisco Rabal, Fernando Rey e Silvia Pinal. Il film, che vinse la Palma d’Oro a Cannes 1961, venne scomunicato dal Vaticano e quindi censurato per lunghi anni in Spagna e in Italia. La seconda perla è un omaggio a Luis García Berlanga nel Centenario della sua nascita. Amico e collaboratore di Zavattini ed Ennio Flaiano, si distinse per un cinema carico di un umorismo al limite del corrosivo. A Berlanga il Festival dedica la proiezione speciale di “La escopeta nacional” (1978), che verrà presentato il 5 ottobre dalla produttrice Marisol Carnicero, storica collaboratrice del Maestro spagnolo.
Per il secondo anno consecutivo il Festival del cinema spagnolo e latinoamericano prevede il Premio del Pubblico, che offre agli spettatori la possibilità di scegliere il proprio film preferito. Il voto potrà essere espresso fuori dalla sala dopo le proiezioni o con il QR code e il film vincitore sarà proclamato il 7 ottobre, durante la serata di chiusura.
Tutti i film del Festival del cinema spagnolo e latinoamericano sono proiettati in versione originale e sottotitolati in italiano.