Alla SIC doppio riconoscimento per l’iraniano ZALAVA, mentre alle Giornate trionfa il romeno IMACULAT
SIC Venezia
La giuria internazionale composta da Claudio Cupellini, Vanja Kaludjercic e Sandrine Marques ha assegnato il Gran Premio Settimana Internazionale della Critica a ZALAVA di Arsalan Amiri.
Motivazione: “La giuria è rimasta colpita dall’abile maestria del regista nella realizzazione del suo film d’esordio. È un lavoro maturo che naviga con competenza attraverso diversi stati d’animo nel film, consegnando un potente messaggio di superstizione e ignoranza, così rilevante per questi tempi difficili. Il regista rappresenta una voce fresca che, attraverso un linguaggio cinematografico giocoso, trasmette un messaggio universale”.
A ZALAVA anche il Premio Internazionale Fipresci assegnato dalla Fédération Internationale de la Presse Cinématographique.
La giuria composta da Greta Calaciura, Sofia Mantovani, Cristiano Devigili, Riccardo Chiaramondia e Guglielmo Scialpi ha deciso di assegnare Il Premio Circolo del Cinema di Verona al film più innovativo: ELTÖRÖLNI FRANKOT / ERASING FRANK di Gàbor Fabricius.
Motivazione: “L’opera che abbiamo deciso di premiare declina, attraverso un viaggio sonoro in un universo orwelliano, il topos della lotta contro l’oppressione. Questo conflitto si esprime attraverso una violenza sonora e chiaroscurale che logora i corpi dei protagonisti fino ad annientarli. L’omologazione finale del protagonista e il soffocamento della sua voce, in antitesi alla potenza iniziale, segnano la dolorosa e inevitabile sconfitta della libertà individuale. Per la capacità di esprimere con intensità un tema delicato e universale, il Premio del Circolo del Cinema va a Eltörölni Frankot, di Gábor Fabricius”.
Il Premio Mario Serandrei – Hotel Saturnia per il Miglior Contributo Tecnico, assegnato da un’apposita commissione di esperti composta Massimo Causo, Adriano De Grandis e Silvana Silvestri, è andato al film ELES TRANSPORTAN A MORTE – THEY CARRY DEATH dei registi Helena Girón e Samuel M. Delgado.
Motivazione: Per la capacità di elaborare una dimensione sonora immersiva, in cui la tensione tra figure e ambienti si amplifica e dialoga profondamente con la ricerca visiva degli autori. Una partitura di suoni, rumori e immagini, che alimenta una storia di misteri, vita e morte, dalla dimensione del mito fino alla deriva esistenziale dei personaggi.
Nell’ambito della sesta edizione di SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica) la giuria composta da tre professionisti dell’industria cinematografica – Jacopo Chessa, Silvia Luzi e Nadia Trevisan -ha selezionato i seguenti vincitori tra i sette cortometraggi in concorso:
Premio Miglior Cortometraggio INCHEI di Federico Demattè con la motivazione: “La naturalezza del gesto filmico e lo sguardo privo di giudizio ne fanno un film che racchiude un mondo pieno di sfaccettature e che crea aspettative verso le future opere dell’autore.”
Premio Migliore Regia INCHEI di Federico Demattè con la motivazione: “La capacità di entrare in intimità con i personaggi e gli ambienti si coniuga perfettamente ad una narrazione libera da ogni sovrastruttura che permette ai protagonisti di essere completamente credibili.”
Premio Miglior Contributo Tecnico L’INCANTO di Chiara Caterina con la motivazione “Per la capacità di far dialogare diversi formati e materiali, riuscendo a costruire una narrazione evocativa in grado di raccontare l’inconscio, la violenza, la morte.”
Alla Settimana della Critica, oltre al Premio Internazionale FIPRESCI della Fédération Internationale de la Presse Cinématographique, va il Premio Queer Lion per il film LA DERNIÈRE SÉANCE di Gianluca Matarrese con la seguente motivazione: “Per la sua capacità di tracciare un ritratto che da intimo si fa universale, usando la forma documentaria con notevole efficacia narrativa per dare voce alla memoria cruciale di un capitolo di storia, quello dell’Aids, tutt’altro che chiuso, e disinnescando al contempo con intelligenza il tabù intorno alle pratiche BDSM.”
Il Premio “Autrici under 40” dedicato a Valentina Pedicini va invece a Ekaterina Selenkina per il film DETOURS.
Giornate degli autori
La Giuria Ufficiale composta dai giovani europei del progetto 27 Times Cinema e presieduta dal duo di registe Mina Mileva e Vesela Kazakova ha assegnato, nell’ambito della Selezione Ufficiale, il GdA Director’s Award a Imaculat di Monica Stan e George Chiper-Lillemark con la seguente motivazione: Imaculat è un film potente il cui messaggio è espresso meravigliosamente attraverso l’occhio della macchina da presa. Imaculat rappresenta la voce di due autori capaci di raccontare, attraverso interessanti scelte cinematografiche e una recitazione misurata, il percorso di una ragazza vittima della dipendenza. Il film si focalizza sull’interazione tra i pazienti di un centro di riabilitazione molto spesso in primo piano e lascia da parte il punto di vista dei medici del centro. Trattando anche temi come le relazioni tossiche e gli abusi, Imaculat rappresenta tutto ciò che il cinema dovrebbe essere secondo noi: uno specchio della società. Una società in cui le donne sono costrette nella claustrofobia dell’oppressione. Imaculat è un film di denuncia e ci sprona a guardarci negli occhi, ci fa vergognare, arrabbiare e desiderare di lottare per un mondo migliore. Come giovani, crediamo che questo film potente sia allo stesso tempo fragile quanto i suoi personaggi e vogliamo esserne ambasciatori per diffondere la sua voce grazie al GdA Director’s Award che abbiamo scelto di attribuirgli.
In accordo con le Giornate degli Autori, Mina Mileva e Vesela Kazakova hanno inoltre scelto di assegnare una MENZIONE SPECIALE delle Presidenti al film a Shen Kong di Chen Guan con la seguente motivazione: Umorismo, freschezza, audacia e as-senza di confini artistici raramente convivono nel cinema d’autore. Questo fine lavoro riesce a evo-care riflessioni filosofiche sulla solitudine, l’isolamento, l’amore, la tenerezza e il senso della vita. Auguriamo a Chen Guan di non perdere mai questa libertà artistica interiore che non può essere censurata.
BNL ha inoltre assegnato un CONTRIBUTO PER LA SCENEGGIATURA a Alessandro Cassigoli, Casey Kauffman, Vanessa Picciarelli per Californie con la seguente motivazione: Per il soggetto estremamente attuale che accompagna in un arco di tempo di cinque anni una giovane originaria del Marocco, in bilico tra scelte, desideri e ricerca di identità nello scenario complesso del Sud Italia.
A Californie anche il Label Europa Cinemas assegnato dalla giuria composta da Federico Babini, Piotr Czerkawski, Meryl Moser e Andrea Stosiek. “La nostra scelta di Californie di Alessandro Cassigoli e Casey Kaufmann come film vincitore del Label Europa Cinemas di quest’anno qui a Venezia è stata assolutamente unanime. Da un lato offre uno sguardo penetrante e universale sull’evoluzione di qualsiasi ragazza tra i 9 e i 14 anni, dall’altro questo sguardo è molto specifico nel mostrare come Jamila, una giovane immigrata marocchina, trova la propria strada in Italia. È tenero, umoristico e a volte duro, ma anche positivo. È il primo film di finzione dei registi, che attingendo alle loro radici nel documentario hanno realizzato un film molto coinvolgente e stimolante. Infine, vogliamo congratularci per l’interpretazione della giovane attrice protagonista – Khadija Jaafari – la vera forza trainante del film”.
La SIAE ha assegnato due premi al Talento Creativo:
- a Elisa Fuksas per il documentario Senza fine con la seguente motivazione: Per aver saputo raccontare la vicenda personale di una delle interpreti di culto della canzone italiana, Ornella Vanoni, in un documentario che ne raccoglie la testimonianza con grazia e verità. Artista eclettica, Elisa nasce come architetta raccogliendo l’ispirazione paterna, per poi declinare la sua creatività nei vari linguaggi dell’arte. Inizia a frequentare il cinema con cortometraggi – con Please leave a message si aggiudica un Nastro d’Argento – e documentari; scrive e dirige l’opera lirica Noi, due, quattro ed è autrice di diversi libri nei quali racconta anche le sue esperienze personali. Presente già lo scorso anno alle Giornate con iSola, è approdata quest’anno al Lido con Senza fine
- a Francesco Lettieri per il film Lovely Boy con la seguente motivazione: Francesco Lettieri, regista di riferimento della scena indie italiana, autore di videoclip musicali di artisti tra cui Calcutta, Thegiornalisti e Liberato, viene premiato per aver saputo raccontare con finezza psicologica e molto umana la parabola della crescita di un artista in Lovely Boy, con cui quest’anno è a Venezia. SIAE ha da sempre una particolare attenzione ai giovani e li sostiene nella realizzazione del loro talento: alla luce di questo la storia raccontata da Francesco ci è particolarmente cara.
Assegnato dalla giuria composta da composta da Laura Delli Colli (presidente dei Giornalisti Cinematografici Italiani SNGCI), Antonella Nesi (Adnkronos), Marina Sanna (Cinematografo.it, La rivista del Cinematografo), Stefania Ulivi (Corriere della Sera), Alessandra Vitali (Repubblica), Giuseppe Fantasia (Huffington Post, Il Foglio) e Carola Carulli (Tg2), il Sountrack Stars Award 2021 è andato a
Ornella Vanoni per Senza fine di Elisa Fuksas
Il Premio per l’inclusione Edipo Re è stato assegnato dalla giuria composta da Paolo Giordano, Lucia Mascino e Giovanni Truppi a Al Garib di Amer Fakher Eldin con la seguente motivazione: Al Garib riesce nell’impresa di raccontare una doppia marginalità, quella di un popolo e quella di un individuo rispetto al suo stesso popolo. I dettagli su cui Ameer Fakher Eldin si concentra, per la loro eleganza e per il nitore delle immagini, ci sono rimasti intatti nella memoria dopo molte ore, ancora a distanza di giorni dalla visione, e siamo certi che dureranno a lungo.
Infine, il PREMIO COLLATERALE “AUTRICI UNDER 40” dedicato a Valentina Pedicini a cura di “Venezia a Napoli. Il cinema esteso” e assegnato dalla giuria composta da Antonella Di Nocera (direttrice Venezia a Napoli. Il cinema esteso), Titta Fiore (giornalista e critico cinematografico), Francesca Manieri (sceneggiatrice), Anna Masecchia (docente di cinema Università degli Studi di Napoli), Cristina Piccino (giornalista e critico cinematografico), è andato per la MIGLIOR SCENEGGIATURA a Monica Stan per Imaculat di Monica Stan e George Chiper-Lillemark con la seguente motivazione: Per la precisione del racconto, la violenza e la profondità delle relazioni, per la messa in discussione del paradigma dell’amore romantico e la capacità di interrogare l’ambiguità consustanziale di cura e violenza, per l’abilità infine di generare nello spettatore un interrogativo che ha la potenza di un cortocircuito: quale è il nesso che lega la purezza e il male assoluto? Si può essere puri senza essere spietati?