Sette opere prime in anteprima mondiale e due eventi speciali. C’è anche Mondocane con Alessandro Borghi
È stato presentato il programma della Settimana Internazionale della Critica (SIC), sezione parallela e autonoma della Mostra del Cinema di Venezia, giunta alla sua 36esima edizione.
In un’annata fortemente penalizzata nella produzione cinematografica a causa della pandemia, la commissione di selezione della SIC ha individuato sette opere prime in anteprima mondiale e due eventi speciali che saranno presentati nei giorni della Mostra (1-11 settembre 2021).
36ma SIC: CONCORSO
ELES TRANSPORTAN A MORTE | THEY CARRY DEATH
di Helena Girón e Samuel M. Delgado
Spagna, Colombia
1492: un anno cruciale. Il Vecchio Mondo al capolinea. Il Nuovo Mondo da conquistare (con la Storia ancora damscrivere). Le caravelle di Colombo fanno da sfondo a due erranze: un gruppo di uomini in fuga dalla morte; una donna con l’urgenza di restituire il corpo della sorella defunta alla Terra. Un film sorprendentemente attuale. Spirituale e terreno. Pittorico e politico. Ipnotico e sensoriale.
ELTÖRÖLNI FRANKOT | ERASING FRANK
di Gábor Fabricius
Ungheria
Un esordio potente, energico e rabbioso, sospeso tra realismo e onirismo in una tradizione di racconto che abbraccia in un solo gesto Tarr, Nemes, Serebrennikov (e molto ancora). Una parabola universale in continuo movimento, capace di registrare, a partire dallo scontro fra un musicista punk e il regime ungherese dei primi anni ‘80, i dubbi e lo spaesamento di intere generazioni di giovani. Fuori dal tempo. Contro le repressioni. Contro le dittature. Contro il silenzio. Oggi come ieri: siamo tutti Frank.
MONDOCANE | DOGWORLD
di Alessandro Celli
Italia
Una Taranto ferita e distopica le cui coordinate sono riscritte secondo i canoni del cinema di genere, con lo sguardo puntato a un vasto universo cinematografico che mette insieme John Carpenter e Sergio Martino, Il signore delle mosche e Waterworld, la disperazione e la speranza, l’Ilva e la crisi ambientale globale. Un film che parla a tutti, come nella migliore tradizione del nostro cinema “popolare”, capace di intrattenere senza rinunciare alle istanze politiche.
MOTHER LODE
di Matteo Tortone
Francia, Italia, Svizzera
Tra Lima e La Rinconada, città mineraria sulle Ande peruviane, una favola moderna, tragica. Eterna e universale. Un manifesto politico con innesti di realismo magico. Un racconto che travalica le barriere dell’osservazione documentaria per inventare una nuova lingua tra finzione e realtà, ridefinendo le regole dello spazio e del tempo, denunciando le contraddizioni di una società disposta a sacrificare persino la vita sull’altare del Dio denaro.
OBKHODNIYE PUTI | DETOURS
di Ekaterina Selenkina
Russia, Olanda
Mosca, oggi. Le coordinate urbane della nuova Russia riscritte in un’esplorazione che si appropria di “altri” codici visivi per riconquistare spazi abbandonati o negati: attraverso le immagini di Google Maps di cui si servono i pusher per piazzare la droga sul dark web, quelle sgranate dei cellulari, quelle di un’osservazione diretta, attenta e rigorosa. Realtà fisica e virtuale. Oppressione e controllo. Alienazione. Geometrie che inventano uno spazio filmico assoluto che è al tempo stesso luogo di resistenza politica e di riflessione teorica.
A SALAMANDRA | THE SALAMANDER
di Alex Carvalho
Brasile, Francia, Germania
Oltre la dimensione del romance, un seducente mélo in cui attrazione, desiderio e denaro sono usati come armi e i corpi diventano territorio di dominio e reciproca conquista. Un film inaspettatamente politico che vive nei sussulti di un personaggio femminile affamato di vita e di un ragazzo in cerca di futuro: una coppia incendiaria i cui cuori battono estranei alle regole del comune buon senso in un sistema di classi che non perdona.
ZALAVA
di Arsalan Amiri
Iran
Oltre la dimensione del romance, un seducente mélo in cui attrazione, desiderio e denaro sono usati come armi e i corpi diventano territorio di dominio e reciproca conquista. Un film inaspettatamente politico che vive nei sussulti di un personaggio femminile affamato di vita e di un ragazzo in cerca di futuro: una coppia incendiaria i cui cuori battono estranei alle regole del comune buon senso in un sistema di classi che non perdona.
36ma SIC: EVENTI SPECIALI
Film d’apertura
KARMALINK
di Jake Wachtel
Cambogia, USA
Un film sulla memoria, sulla coscienza collettiva e sull’avidità del pensiero occidentale. Una storia di legami, di amicizia, di sogni (e di karma) che va oltre l’omaggio a tanto cinema statunitense degli anni ‘80 e ‘90, per aprirsi a un immaginario a cavallo tra due visioni, due approcci opposti alla vita. Un film di fantascienza buddista, visivamente spettacolare, che mette in guardia dai rischi di un mondo ipertecnologico, consumista, sempre più connesso.
Film di chiusura
LA DERNIÈRE SÉANCE THE LAST CHAPTER
di Gianluca Matarrese
Italia, Francia
Una confessione intima e audace, la conversazione a due tra il regista e il suo amante, un gioco di dominio e sottomissione che passa attraverso l’universo del bondage, i traumi dell’AIDS e anche la teoria delle immagini. L’essere umano è osservato al di là del principio di piacere, aprendosi a interrogativi universali scanditi da pulsioni di vita e di morte. Un percorso di sofferta complicità in cui si riscrive l’eterna dualità tra Eros e Thanatos.