Inaugurata il 12 maggio dal Presidente Sergio Mattarella, rappresenta un’occasione significativa per valorizzare l’importante patrimonio dei musei italiani
Le Scuderie del Quirinale presentano Tota Italia. Alle origini di una Nazione, una nuova grande esposizione, dal 14 maggio al 25 luglio 2021, a Roma, curata da Massimo Osanna e Stéphane Verger resa possibile grazie allo straordinario impegno della Direzione Generale Musei e di tutto il sistema museale italiano.
Tota Italia. Alle origini di una Nazione, inaugurata il 12 maggio dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rappresenta un’occasione significativa per valorizzare l’importante patrimonio dei musei italiani, a cominciare dal Museo Nazionale Romano, rievocando la ricca pluralità culturale alle origini della storia del nostro Paese.
Partendo dalla straordinaria varietà e ricchezza culturale dell’Italia preromana, affascinante mosaico di genti e tradizioni, Tota Italia racconta il processo di romanizzazione, che fu scontro, incontro e ibridazione, e ripercorre le tappe che condussero all’unificazione sotto le insegne di Roma, dal IV secolo a.C. all’età giulio-claudia.
La mostra riprende, nel titolo, la famosa formula del giuramento di Augusto, l’uomo che per la prima volta riunificò l’Italia in un territorio omogeneo, non solo dal punto di vista politico e amministrativo ma anche culturale, religioso e linguistico.
Roma, cuore pulsante di un gigantesco impero globale, conquistò il suo spazio e il suo ruolo relazionandosi, di volta in volta, con le tante culture e popolazioni che avevano guadagnato nei secoli un posto sulla scena del Mediterraneo, avendo come primo grande teatro del suo espansionismo la penisola italiana. Un’unificazione sotto il segno di Roma ma capace di conservare, al contempo, quella divisione in regioni che testimonia ancora oggi la ricchezza e la varietà delle nostre tradizioni.
Lungo un percorso coerente ed unitario, articolato su entrambi i piani delle Scuderie sarà possibile ammirare nella stessa sede espositiva le opere più significative di quella varietà espressiva che concorse alla formazione dell’Italia augustea e dell’Impero.
Oltre 400 reperti esemplari, quali statue, elementi di arredo, produzioni ceramiche, a testimonianza del complesso dialogo tra Roma e il resto della Penisola.
Il filo conduttore della prima parte della mostra sarà la varietà dei popoli italici prima dell’unificazione romana; in primo piano, dunque, gli aspetti sociali, culturali e artistici caratterizzanti la variegata composizione etnica della Penisola.
La seconda parte del racconto sarà incentrata sulla guerra, documentata attraverso oggetti iconici o grandi fregi figurati in grado di fornire nitide istantanee dell’espansione di Roma e dell’impatto sui suoi avversari, a partire dall’unificazione romana dopo le guerre puniche fino all’età di Augusto.
Un’occasione unica per vedere riuniti nello stesso luogo reperti dall’assoluto valore storico, quali: il Trono decorato a rilievo delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini di Roma, il Ritratto di Augusto con il capo velato del Museo Archeologico Nazionale delle Marche, il Busto di Ottavia Minore del Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo alle Terme; corredi funerari iconici come il Corredo della “tomba dei due guerrieri”, conservato presso il Museo Archeologico Melfese “Massimo Pallottino” e il Corredo di una tomba femminile proveniente dalla necropoli di Montefortino d’Arcevia e custodita presso il Museo Archeologico Nazionale delle Marche. E ancora la Cista portagioielli con iscrizione in latino arcaico del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, il Sostegno di mensa con due grifoni che attaccano un cerbiatto del Museo Civico di Ascoli Satriano fino al celebre Rilievo con scena di battaglia tra un cavaliere greco e un persiano custodito presso il Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
Ben 36 prestatori, fra Musei Statali e Civici nonché Soprintendenze di Stato, dal Veneto alla Calabria, per un totale di 12 regioni, hanno, dunque, fatto “rete” per raccontare, in un momento così complesso, un periodo cruciale della storia del Paese, manifestando concretamente, nonostante la situazione di chiusura forzata in cui tali Musei si trovavano, la capacità e la volontà di riaprire e mostrare un patrimonio culturale unico al mondo.