Dal produttore di Cecchi Gori, Una Famiglia Italiana e produttore associato di Non essere cattivo, e dal regista di La Danza Nera e SFashion
Dal produttore del docu-film Cecchi Gori, Una Famiglia Italiana e produttore associato di Non essere cattivo, e dal regista di La Danza Nera e SFashion, Mauro John Capece, Reverse è un legal thriller fitto di colpi di scena, dal sapore retrò, disponibile dal 21 aprile su Sky Prima Fila, Chili, The Film Club, AppleTV e Google Play.
In Reverse, vittima e carnefice si sovrappongono in un gioco di morte e colpevolezza, finzione e violenza psicologica, con un crescendo emotivo che si snoda sulle note della colonna sonora firmata dal producer Marco Korben Del Bene.
Nel cast, tra gli altri, Iago Garcia (Matalobos di Jorge Saavedra, Il Segreto di Olmo Mesia, Bentornato Presidente di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi) Corinna Coroneo (La Scultura di Mauro John Capece, Sfashion di Mauro John Capece, La danza nera di Mauro John Capece, La casa del sabba di Marco Cerilli), Adrien Liss (Still Chicago di Eric Rhodes e Shenita Etwaroo, La danza nera di Mauro John Capece), Klaudia Pepa (Amici, trasmissione TV di Maria De Filippi, La repubblica delle donne, trasmissione TV di Piero Chiambretti), Simonetta Ingrosso (Figli di MAAM di Paolo Consorti, Cenere di Simone Petralia).
Prodotto da Giuseppe Lepore, su soggetto e sceneggiatura di Guillaume Pichon.
Sinossi: Giulia Montelli, 35 anni, è una poliziotta investigatrice di Roma. Il suo capo l’ha mandata in missione da sola presso una clinica psichiatrica del centro Italia per interrogare Matteo Muzzi, un serial killer di 36 anni che è accusato di ripetuti omicidi in Italia, Svizzera e Francia. Il soprannome di quel Muzzi è “il killer del coltello blu” perché firmava ogni suo delitto con un coltello blu piantato nel corpo della vittima. Dopo il suo arresto avvenuto qualche mese prima in Italia, Muzzi fu dichiarato schizofrenico dagli psichiatri e di fatto non perseguibile penalmente perché incapace di intendere e volere. Ma diventerebbe perseguibile se facesse quello che gli americani chiamano Reverse, ovvero una confessione in stato lucido. La missione di Giulia è quindi ottenere quel Reverse, affinché Muzzi sia processato da una corte penale.
“Reverse è un film molto importante nella mia carriera di regista” spiega Mauro John Capece. “Girato in piena pandemia da covid-19, è stato per me un’importante occasione per tornare a girare nonostante i vari interminabili lockdown. Dopo la mia trilogia della riflessione composta da La Scultura, SFashion e La Danza Nera, Reverse è il primo di una nuova personale trilogia, quella dei film della sensazione. Passare dal film d’autore a quelli più cari al pubblico è una novità molto importante per la mia carriera e per farlo non potevo che scegliere un legal Thriller pieno di colpi di scena. Lo sceneggiatore francese Guillame Pichon ha scritto un film che funziona e ho deciso di abbracciare il progetto senza indugio, circondandomi delle solite meravigliose persone con cui realizzo spesso i miei film. Lo stile di Reverse non poteva che essere classico e old fashioned. Certo, come sempre capita nei miei film, ci sono diverse rivisitazioni sperimentali sul genere e sulla tecnica ma in generale l’approccio classico era la soluzione migliore per narrare questa storia che ha, soprattutto nel finale, il sapore del cinema degli anni settanta e ottanta. Come da recente usanza, ho deciso di dedicare anche questo film a un grande regista della storia del cinema: in questo caso all’intramontabile Sidney Lumet”.