Diretto da Rocco Ricciardulli e girato in Puglia, arriva dal 5 febbraio 2021 su Netflix
Riccardo Scamarcio torna il 5 febbraio su Netflix con L’Ultimo Paradiso, film che lo vede nelle vesti di attore, produttore e collaboratore alla sceneggiatura e che lo conferma tra i volti di punta della piattaforma streaming sul fronte delle produzioni italiane, dopo Lo spietato, Gli infedeli e Il legame.
L’Ultimo Paradiso, scritto e diretto da Rocco Ricciardulli, vede anche il ritorno di Scamarcio nella sua Puglia, essendo girato in particolare nella splendida città di Gravina, a cui l’attore e produttore è particolarmente legato.
“Non ho mai lasciato la mia Puglia, in questo film, peraltro, diverse location sono delle zone che conosco molto bene e che per me hanno un valore speciale – racconta Scamarcio – Il mio intento è stato, ancora una volta, quello di aprire un collegamento diretto tra la mia parte creativa e quella produttiva. E poi abbiamo tutti voglia di fare film, che rimane la cosa più bella che c’è, indipendentemente da come viene. Perché spesso il cinema è meglio della vita. Penso che il cinema, nonostante tutto, non morirà mai perché ha una corsia preferenziale con l’inconscio delle persone, ne sapeva qualcosa Fellini“.
Al centro del film c’è l’Italia contadina del Sud di fine Anni ’50: Scamarcio interpreta Ciccio, un contadino quarantenne sposato con Lucia (Valentina Cervi) e con un figlio di 7 anni. L’indole indomita e ribelle dell’uomo lo spinge a lottare per porre fine al dilagante sfruttamento del lavoro contadino da parte dei proprietari terrieri, tra cui figura il temutissimo Cumpà Schettino (Antonio Gerardi). A complicare le cose ci pensa l’amore, quello che Ciccio prova, ricambiato, per Bianca (Gaia Bermani Amaral), la figlia di Cumpà Schettino. I due vorrebbero fuggire insieme, ma una serie di inattesi eventi sconvolgerà la vita di tutti e niente sarà più come prima.
Una storia che solo apparentemente appartiene a un’Italia lontana, perché “le dinamiche che vediamo nel film non sono poi così cambiate – come racconta il regista Ricciardulli – Lo sfruttamento adesso riguarda per lo più gli immigrati, ma non è certo venuto meno”.
“In questa storia ho ritrovato alcuni elementi fondamentali – racconta Scamarcio – in primis la lotta di classe, ma anche la fuga dal luogo natio e al contempo la nostalgia. Il film è anche una storia che vive di paradossi, a cominciare dal protagonista, che ha dei comportamenti a cui non possiamo completamente ad aderire. Il cinema è grande anche per questo, non esistono solo dei buoni e dei cattivi, ma dei personaggi complessi e sfaccettati“.
Un ruolo importante rivestono nel film anche le donne, pronte a resistere e a combattere. In particolare, “Bianca è un personaggio moderno, che cerca riscatto, libertà, giustizia e non ci sta a sottostare a delle regole paternalistiche e violente – afferma Gaia Bermani Amaral – Rappresenta un ponte tra ieri e oggi, vuole imporre la propria identità, il proprio ruolo della donna, un messaggio di coraggio e speranza“. L’altra donna, Lucia, interpretata da Valentina Cervi, “ha il coraggio di lasciare andare il suo uomo verso il suo sogno, perché quando ami una persona vuoi il meglio per lui“.
I personaggi de L’Ultimo Paradiso, però, sono anche ingenui, e lo sono per amore. “Un amore che spesso è puro, come quello di Ciccio e Bianca, e che vuole uscire dai luoghi angusti per nutrire il suo bisogno di sogno e libertà” – come afferma Ricciardulli.
Alberto Leali